Prima di esclamare “Oggi il mare è davvero sporco!”, dovremmo riflettere sul perché lo è e se lo è davvero.

Il 28 febbraio 2025, presso la nostra scuola, la mia classe, insieme ad altre tre, ha assistito a un laboratorio tenuto dal dott. Nicola Ungaro, direttore del Centro Regionale Mare dell’ARPA. Abbiamo riflettuto su quanto il mare sia importante per tutti noi e su come approciarci per tutelarlo.

I primi argomenti affrontati sono stati più teorici: il ciclo dell’acqua, la pressione del mare che aumenta man mano che si scende in profondità e come la luna influisce sulle maree, che consentono di “espellere” la spazzatura presente nel mare.

Successivamente abbiamo affrontato il tema delle specie marine, parlando del plancton e del necton. Abbiamo imparato che il primo, costituito da organismi acquatici galleggianti che si lasciano trasportare passivamente dalle correnti, si divide in fitoplancton (la parte vegetale) e zooplancton (la parte animale) ed è alla base della catena alimentare; il secondo, invece, è costituito da organismi animali in grado di nuotare, anche contrastando la forza delle correnti. Quest’ultimo comprende per lo più pesci, ma anche mammiferi marini e alcuni molluschi e gamberi. Abbiamo ragionato sulla funzionalità della loro conformazione, in alcuni casi fatta proprio per nuotare, come per i pesci e i cetacei, o ben corazzata, come per i crostacei.

Infine, siamo giunti al tema dell’inquinamento e il dottor Ungaro ci ha parlato di alcuni fattori che sembrano causarlo, ma che in realtà non hanno a che fare con esso. Ne è un esempio la noctiluca scintillans, un organismo unicellulare che alla luce del giorno appare come una patina rosso-marrone sulla superficie del mare, ma di notte diventa fluorescente e crea uno spettacolo fantastico. Si tratta di un fenomeno naturale che sicuramente rovina l’estetica del mare di giorno, ma non compromette la balneabilità delle acque, perché non determina conseguenze igienico-sanitarie. Anche la comune schiuma nel mare non è sempre causata dall’inquinamento: a volte è determinata dal semplice movimento dell’acqua con le onde, proprio come quando proviamo a sbattere energicamente un albume in una tazza.

Tuttavia, al netto di queste forme di pseudo-inquinamento, la salute del mare è una vera emergenza, a causa dei rifiuti e delle sostanze nocive che vengono scaricate in mare dall’uomo. La più pericolosa è la plastica, perché è confusa con il cibo dagli animali marini. Ad esempio, le tartarughe marine scambiano i sacchetti di plastica per meduse e li ingeriscono, rischiando il soffocamento. Dalla plastica, inoltre, si formano delle microplastiche, che si accumulano nei pesci che poi noi mangiamo e questo a lungo andare costituisce un serio rischio per la nostra salute.

Un altro aspetto trattato è stato l’impatto devastante della pesca intensiva sugli ecosistemi marini. Essa espone alcune specie a un serio rischio di estinzione.

Un problema particolarmente sentito in Puglia è quello dei rifiuti versati nell’Adriatico, provenienti soprattutto dall’Albania e dai Paesi Balcanici. In media, nella sabbia, per ogni metro quadrato di spiaggia, si possono trovare 23 rifiuti gettati dalla gente. Spaventoso! Praticamente stendiamo il nostro telo su una discarica vista mare!

L’Italia, essendo una penisola circondata da diversi mari, ha una responsabilità enorme nella tutela del mare. Ed è questo il motivo per il quale le giovani generazioni devono essere educate al rispetto.

Infine un video, realizzato dal C.R.M., ci ha mostrato come lavorano gli esperti del Centro Regionale Mare dell’ARPA: quali metodi usano, come esaminano l’acqua del mare per controllare se è sufficientemente pulita e come dividono e classificano i rifiuti, per proporre soluzioni che arginino l’inquinamento (ne sono un esempio i tappi attaccati alle bottiglie di plastica).

Noi ragazzi, insieme agli adulti, abbiamo il dovere di cambiare le nostre abitudini assumendo comportamenti corretti:

  • riciclando correttamente i rifiuti;
  • riducendo l’uso della plastica monouso;
  • partecipando ad attività di pulizia delle spiagge.

Per tutti noi è stato un incontro molto interessante e costruttivo, da cui abbiamo colto vari spunti di riflessione: abbiamo capito quando l’acqua è davvero inquinata e abbiamo ragionato su tutti i rifiuti che, abbandonati per incuria, finiscono nel mare; abbiamo riflettuto sulla necessità di parlare di tutela del mare a scuola, perché noi ragazzi dobbiamo motivarci e impegnarci a non cadere in questi errori solo per pigrizia e noncuranza, come se il mare poi fosse di qualcun altro e non nostro.

Il biologo marino dott. Ungaro ci ha invitati a prenderci cura del nostro pianeta, partendo dai mari, per garantire un futuro migliore a noi e alle generazioni che verranno.

#SEMPREMAREDUCATIMAIMALEDUCATI!

Alessandra Bottalico e Marianna Martucci-Zecca

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