SIAMO ANIMALI E SEMPRE LO SAREMO

L’essere umano è uno degli animali più complessi del pianeta: sebbene si distingua dagli altri per la capacità di sviluppare pensiero critico, rimane comunque un essere biologico con istinti e necessità, tra cui quella della riproduzione. Mi rendo conto che questo tema possa risultare imbarazzante, ma proprio per questo voglio parlarne. Negli ultimi giorni a scuola, grazie a un progetto di educazione all’affettività e alla sessualità, abbiamo avuto l’opportunità di approfondire questo argomento, e molte riflessioni mi hanno spinta a scrivere.

Come tutti sappiamo, l’essere umano si è evoluto da antenati comuni alle scimmie. Studiare il comportamento dei nostri “cugini” primati può aiutarci a comprendere meglio alcuni aspetti della nostra natura. Tra tutti, il bonobo è la specie più vicina a noi dal punto di vista genetico, insieme allo scimpanzé. Per cercare di capire alcune dinamiche umane, ho deciso di informarmi sul comportamento dei bonobo, in particolare sul loro atteggiamento nei confronti dell’accoppiamento.

Ma partiamo dalle basi: la riproduzione è fondamentale per la sopravvivenza di ogni specie, perché permette di evitare l’estinzione. Nell’essere umano, la riproduzione è di tipo sessuato e avviene tramite l’unione di una cellula sessuale maschile (spermatozoo) con una cellula sessuale femminile (cellula uovo). Quando ciò avviene nel corpo della donna, si forma lo zigote, da cui si svilupperà un nuovo organismo.

Questa è la spiegazione scientifica della riproduzione umana. Tuttavia, la società nel tempo ha caricato questo processo biologico di regole e pregiudizi, spesso generando discriminazioni di genere e condizionamenti culturali. In particolare, il sesso è stato a lungo rappresentato come qualcosa di negativo, quasi un tabù, e in alcuni contesti viene ancora trattato con paura o vergogna.

Un aspetto che ci distingue dagli altri animali è la possibilità di vivere la sessualità in modo consapevole, grazie alle conoscenze scientifiche e ai metodi di prevenzione. Oggi sappiamo come soddisfare questo bisogno biologico in modo sicuro e responsabile, senza che ogni rapporto debba necessariamente portare alla nascita di un bambino. Tuttavia, parallelamente all’evoluzione delle conoscenze, sono nati anche pregiudizi, norme sociali rigide e visioni sessiste legate a questo tema.

Molte restrizioni sulla sessualità derivano da norme culturali e religiose, che spesso impongono regole rigide su chi può o non può avere rapporti sessuali, con chi e in quali contesti. Ad esempio, alcune tradizioni vietano il sesso tra persone dello stesso genere o considerano il ciclo mestruale una sorta di “punizione” divina per la donna. In realtà, il ciclo è un processo fisiologico essenziale, senza il quale la riproduzione umana non sarebbe possibile. Anziché vederlo come un castigo, dovrebbe essere riconosciuto per il suo ruolo fondamentale nella continuità della specie.

Tornando ai nostri “cugini” bonobo, è interessante osservare come la loro società funzioni in modo molto diverso da quella di altri primati. I bonobo vivono in società matriarcali, dove le femmine hanno un ruolo centrale e non esiste la dominanza maschile tipica di molte altre specie. Le femmine si accoppiano con più maschi, ma scelgono i loro partner preferiti per la riproduzione.

Per i bonobo, il sesso non è solo un mezzo per la procreazione, ma ha anche una funzione sociale: viene usato per rafforzare i legami, ridurre le tensioni e promuovere la cooperazione. Inoltre, non esistono restrizioni rigide su chi può avere rapporti con chi: anche individui dello stesso sesso praticano attività sessuali, senza che ciò venga visto come innaturale o sbagliato.

Se confrontiamo questo modello con la società umana, notiamo una grande differenza: nella nostra cultura, il sesso è spesso caricato di significati legati al potere, alla sottomissione e a regole imposte. Il patriarcato ha contribuito a diffondere l’idea che la donna sia in posizione subordinata, e che il sesso non sia un’esperienza di piacere condiviso, ma qualcosa che risponde a logiche di controllo e dominio.

Dovremmo imparare dai bonobo che la sessualità, se vissuta in modo consapevole e rispettoso, può essere un’esperienza positiva e libera da costrizioni culturali ingiustificate. Questo non significa promuovere comportamenti irresponsabili o rischiosi, ma riconoscere che il sesso è un bisogno naturale dell’essere umano, e come tale dovrebbe essere affrontato con maturità e serenità.

Più che imporre regole e restrizioni basate su pregiudizi, dovremmo educare al rispetto reciproco, alla consapevolezza e alla libertà di scelta. Solo così potremo costruire una società in cui la sessualità non sia più un tabù o uno strumento di oppressione, ma un aspetto naturale e positivo della nostra vita.

Sofia Mariani

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