Tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 la maggior parte delle famiglie era di origine contadina ed era legata alla tradizione secondo cui agli uomini spettava lavorare “fuori casa” per mantenere la famiglia, mentre alle donne toccava “lavorare in casa” occupandosi di figli e faccende domestiche.
Nel 1915 la situazione cambiò radicalmente; l’assenza di molti uomini, chiamati a combattere al fronte, provocò tante conseguenze economiche e sociali di cui citiamo certamente la più importante: l’EMANCIPAZIONE DELLE DONNE!
I posti di lavoro di molti contadini e operai impegnati al fronte rimasero vuoti e furono, così, occupati dalle donne che si sostituirono agli uomini anche in questo. Della serie… sesso debole a chi?!
Fu un momento molto importante per la storia del nostro Paese.
Le donne sostituirono gli uomini in molti lavori: braccianti agricole, cuoche, contadine, operaie nelle industrie, crocerossine al fronte.
Allo stesso tempo però, continuavano a svolgere i lavori domestici e ad esercitare il loro ruolo di “MAMME” che tanto piaceva al fascismo, il quale vedeva nella maternità della donna un DOVERE NEI CONFRONTI DELLA PATRIA!
DOVERI… DOVERI…eppure non avevano ancora gli stessi DIRITTI degli uomini!
Nacque in quegli anni un movimento volto all’emancipazione femminile, denominato “Movimento delle suffragette”, formato da tutte le donne che si battevano per il diritto di voto attraverso manifestazioni pacifiste (come ad esempio lo sciopero della fame o disturbando le manifestazioni ufficiali senza usare mai violenza).
Nel 1944 in Italiacominciarono una serie di scioperi, che portarono le donne ad impegnarsi nella RESISTENZA, un movimento che le vedeva lottare per la liberazione e la fine della guerra.
Nacquero, così, le “staffette partigiane”, giovani ragazze che portavano messaggi e armi ai partigiani.
Nel 1945 furono emanati i primi decreti legislativi che permisero alle donne di votare ed essere votate: un nuovo vento iniziava a spirare…
Il mondo, per le donne, stava cambiando!
Nel 1999 con la legge numero 380 l’Italia si allineava ai Paesi della NATO aprendo le Forze armate al reclutamento femminile.
Oggi la donna può essere soldato, impiegata, giudice, avvocato, magistrato, medico, insegnante; può essere tutto ciò che vuole, al pari degli uomini… da cui non dipende più!
Serena Perrelli