TRA SOGNI E REALTA’ CON MAURA ORLANDO

Non tutti hanno una professoressa di matematica e scienze che è anche una bravissima illustratrice: noi ce l’abbiamo, e venerdì 13 dicembre siamo andati a vedere la sua mostra alla libreria Svoltastorie di Bari.

La professoressa non ha potuto sottrarsi alle nostre domande. Eccola qua, per voi!

Professoressa Orlando, questa è la sua prima mostra?

Come è nata l’idea di esibire i suoi lavori?

Sì, è la mia prima mostra. All’inizio ho realizzato dei segnalibri un po’ per gioco e sono venuta in libreria per proporli.

E’ stata Patrizia, la proprietaria della libreria, che ha avuto l’idea di allestire un’esposizione dei miei lavori, visto che li conosceva, perché a volte le ho mostrato le mie tavole.

E’ emozionata?

Sì, molto, perché nonostante conduca questi studi da quatto anni, i miei lavori sono sempre rimasti chiusi nei miei album, ad eccezione di alcune tavole che ho pubblicato sui social network. E’ molto bello per me poterle mostrare oggi al pubblico, in particolare mi ha fatto piacere esporre una tavola che ho presentato ad un concorso, ma che non ho mai fatto vedere a nessuno.

Cosa rappresenta questa tavola e a quale concorso l’ha presentata?

Il concorso era “Un mondo di sogni disegnati” ed era stato indetto da Lucky Red e Bao Publishing – la casa editrice con cui pubblica Zero Calcare – in occasione dell’uscita nei cinema de “Il ragazzo e l’airone” di H. Miyazaki. È molto importante osservare le tavole dei vincitori per capire l’orientamento di un concorso e far meglio la volta successiva. In questo caso tutte le tavole avevano come illustrazione i protagonisti dei film del maestro Miyazaki, mentre io avevo trasformato un personaggio secondario – lo scoiattolo-volpe Teto di Nausicaa – in un animale antropomorfo caratterizzato dagli stessi colori di Nausicaa.

Lei ha una vera passione per l’illustrazione, lo sappiamo bene, perché durante le sue lezioni disegna spesso per aiutarci a comprendere meglio o a memorizzare alcuni concetti. Quando e come è nata questa passione?

In realtà la mia passione per il disegno nasce fin dall’infanzia, ma anche dal mio amore per la lettura e il cinema.

Quando dico che mi piace “il cinema” intendo proprio andare in sala, stare al buio ad osservare la fotografia, ascoltare le musiche e immergermi nella storia raccontata: trovo una forte correlazione tra questi settori. I corsi di illustrazione mi hanno aiutato a capire come usare varie tecniche pittoriche e a confrontarmi con tanti professionisti che mi hanno aiutato a sviluppare e far crescere le mie idee.

Essendo un’insegnante di matematica e scienze, ovviamente ha una laurea in una disciplina scientifica. Alla scuola superiore ha frequentato il liceo artistico?

No, ho fatto il liceo classico e siccome dopo il liceo classico ero insoddisfatta della formazione scientifica che avevo ricevuto, ho deciso di laurearmi in biologia. Dopo la laurea ho fatto diverse esperienze nel settore della ricerca scientifica, prima agroalimentare e poi medica, dopodiché mi sono resa conto che la matematica continuava a piacermi molto, e allora ho deciso di abilitarmi per insegnare questa disciplina, che è una materia molto importante da far amare ai ragazzi.

Sappiamo che un altro suo grande amore è suo figlio Daniele. Condividete la stessa passione?

Sì e no. Da un lato, infatti, mio figlio, che come tutti i bambini ama stare con la sua mamma, quando mi vede disegnare , si siede accanto a me e finisce per disegnare anche lui, quindi, in un certo senso viene un po’ condizionato dalla mia passione. Dall’altro lato, ha tanti altri interessi, perché gli piacciono molto gli sport, la musica, i manga e i videogiochi.

Per due anni siamo andati insieme al Lucca Comics e, nonostante questo sia un evento abbastanza stressante per un bambino, ho visto che si è molto interessato e divertito al punto da chiedermi di tornarci ogni anno.

Cosa le piace disegnare per Daniele e cosa piace disegnare a Daniele? Ha mai dedicato un disegno a lui?

A Daniele piace disegnare i suoi personaggi preferiti, ad esempio One Piece, Sonic, Dragon Ball, My Hero Academy o Naruto.

A me, invece, piace disegnare mondi immaginari. Per riuscirci bisogna un po’ scavare indietro a quando si era bambini e ritrovare i propri ricordi e la propria spontaneità.

Ha mai dedicato un disegno a Daniele?

Sì, gli ho dedicato molti disegni. Durante il Covid, infatti, lui era molto piccolo, stavamo tanto insieme e mi dispiaceva che fosse costretto a stare sempre in casa, anziché giocare all’aperto come sarebbe stato giusto e bello per un bambino della sua età. Allora tutti i disegni e i lavoretti che facevo, cercavo di farli insieme a lui e li ho conservati in una cartellina che gli regalerò quando sarà grande.

Torniamo a Lei. Qual è il suo stile di disegno preferito?

Non mi piace lo stile realistico, perché le foto sono già belle di per sé. Preferisco utilizzarle come reference per creare qualcosa di diverso dalla realtà. Le mie tavole sono riconoscibili perché sono sempre piene di appunti e prove che però non sono mai disposti a caso nella pagina, c’è sempre uno studio di composizione. Come tecnica amo molto l’acquerello e la micromina su carta cotone al 100% satinata.

La pittura fa parte della sua routine quotidiana oppure dipinge solo in certi momenti?

Il disegno e la pittura fanno parte della mia ruotine quotidiana. Certo, devo organizzarmi, perché mio figlio, che è ancora piccolo, e il mio lavoro di insegnante mi occupano diverse ore pomeridiane, quindi il tempo per me inizia dopo la preparazione del lavoro per il giorno seguente, i compiti, le attività di Daniele…, quindi dalle 20.30 alle 22.30, se frequento dei corsi di disegno, oppure dopo le 22.00 se non ne frequento. Insomma, dipingo e disegno quando posso, e non è sempre semplice trovare il tempo.

In quale momento della giornata preferisce dipingere e dove?

Mi piacerebbe dipingere di mattina per una questione di luce, però io la mattina lavoro sempre, come sapete. In ogni caso sono sempre stata una persona che fa tante cose di notte, quindi dipingere di sera tardi non mi dispiace affatto. Anche quando studiavo, alla fine, rendevo molto di notte: forse il mio bioritmo è notturno, ecco perché, per diverse ragioni,  finisco sempre per produrre di più con il buio…

Qual è il suo soggetto preferito?

Non lo so, lo devo ancora definire. Provo a fare ancora tante cose perché bisogna sperimentare. Persone, paesaggi, oggetti… tra i colori prediligo l’uso dell’arancione, del blu e delle terre.

Quali sono la sua artista o il suo artista preferito?

Ci sono tanti illustratori che ammiro tantissimo, come Beatrice Alemagna, Sidney Smith, Mariachiara Di Giorgio, Victoria Semykina, Joanna Consejo e Marina Marcolin, per tanti e diversi motivi. Mi sono avvicinata al mondo dell’albo illustrato rapita dai lavori di Massimiliano Frezzato, purtroppo morto recentemente. Richolly Rosazza, Marco Leoni e gli altri insegnanti di Spazio Cam mi hanno insegnato talmente tanto che alcune delle tavole esposte sono state realizzate durante i loro corsi, grazie ai loro insegnamenti. Alessandra Lazzarin mi ha accompagnato con i suoi corsi e il suo stile per mesi, condizionando anche l’uso da parte mia di alcuni materiali, e poi Laura Cortinovis è stata un grande punto di riferimento in questi quattro anni come illustratrice e come responsabile dell’associazione culturale – ora società – Spazio Cam che vedete in molti cartellini associati alle tavole esposte.

Vania Maino

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