E’ capitato a tutti almeno una volta di avere paura, di sentire quel piccolo brivido che ti sale lungo la schiena, brrr, per esempio quando avete sfidato voi stessi e vi siete messi a vedere “The ring” da soli per poi rimanerne traumatizzati.
Ecco, se qualcuno ha mai vissuto questa esperienza sa di cosa parlo, mentre per chi non la conosce ancora vi dico solo che state leggendo l’articolo giusto.
Dovete sapere che esistono tanti tipi di paura: la paura del buio, la paura delle sgridate di tua madre, la paura degli squali (io il trovo carini) . . . Per noi adolescenti probabilmente la paura più frequente è quella che fa capolino in ambito scolastico e io, che sono una studentessa, la conosco anche troppo bene: infatti ci ho avuto a che fare per parecchio tempo e ammetto che non è stata una bella esperienza. In quel periodo tutto ciò che riguardava la scuola mi terrorizzava, ma la paura peggiore erano le aspettative dei miei genitori. Il fatto che si aspettassero che io raggiungessi determinati risultati mi faceva chiudere in me stessa, mi toglieva il respiro, mi costringeva a vivere in apnea dentro una bolla che mi opprimeva. Ad un certo punto ho detto BASTA! e con tutte le mie forze sono riuscita a risalire dall’abisso in cui ero sprofondata. Come ho fatto? Beh, ho “semplicemente” parlato con i miei genitori spiegando come mi sentivo e rivendicando il mio diritto a vivere la scuola con più serenità, senza il terrore delle interrogazioni o delle verifiche, senza l’obbligo di dovere essere “super brava” a tutti i costi, senza la paura di non essere all’altezza di quel modello di alunna perfetta che loro avevano creato. Adesso va molto meglio: la mia famiglia ha capito e ha nei miei confronti un atteggiamento molto più aperto; purtroppo non tutti hanno questa fortuna e spesso mi capita di incontrare ragazzi che sono ancora rinchiusi nella bolla e che ormai non lottano più per uscirne perché hanno perso le speranze.
Ecco perché ho deciso di scrivere questo articolo: se anche voi avete incontrato la paura delle aspettative, non la subite e soprattutto non vi arrendete, anzi sfruttate quella paura per crescere perché molto spesso è proprio la paura che ci fa riflettere e maturare.
Greta Pichichera