La lettura del libro di Francesco Carofiglio “Mr. H.”, oggetto del progetto Ptof della nostra Scuola “Incontro con l’Autore”, ci ha guidati al confronto tra due giganti della letteratura inglese di fine Ottocento, Robert Luis Stevenson e Oscar Wilde. Dalle riflessioni scaturite sui due celebri romanzi “Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde” e “Il ritratto di Dorian Gray” è scaturita l’idea di immaginarci un’intervista “pazza” tra i loro due protagonisti, viste le molteplici somiglianze.
Innanzi tutto, la relazione tra il protagonista e il suo “alter ego”, che è il nucleo narrativo condiviso dalle due storie: Dorian Gray ed il ritratto, Dr. Jeykll e Mister Hyde, la personalità pubblica e l’“ombra”. Gray e Jeykll si lasciano andare nel peccato e i rispettivi “alter ego” si trasformano in entità mostruose. Lasciando agire l’altro sé (facendo quindi prevalere la personalità oscura), i due si sentono pienamente realizzati perché non avvertono i sensi di colpa per le azioni commesse dalla loro versione buia, questo perché Hyde non esiste ed un ritratto è solo un ritratto.
Speriamo di strapparvi un sorriso. Buona lettura.
G. Buongiorno e benvenuti!
D. Buongiorno a voi!
J. Salve!
G. Presentatevi.
D. Sono l’affascinante Dorian Gray.
J. Sono il dott. Henry Jeckyll.
G. Età.
D. Ho 17 anni .. diciamo.
J. Ne ho 50: la vecchiaia comincia a farsi sentire.
G. Tre aggettivi per descrivervi.
D. Bello, dannatamente irresistibile e ovviamente imparagonabile.
J. Alto, intelligente. Sono un uomo perbene.
G. Un vostro difetto.
D. Non ho difetti, ovvio.
J. “La curiosità è da sempre compagna della mia esistenza, anche se talvolta mi ha portato a battere sentieri pericolosi” (cit. F. Carofiglio, Mr. H.)
G. Una cosa di cui andate fieri
D. Che domande! La mia bellezza, ovvio!
J. I miei studi sulla doppia personalità.
G. Il vostro creatore.
D. L’egocentrico e provocatore Oscar Wilde.
J. Il celebre scrittore Louis Stevenson.
G. Di quale romanzo siete i protagonisti?
D. Il ritratto di Dorian Gray.
J. Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde.
G. Che personaggio interpretate?
D. Un giovane vanitoso. altezzoso e ammaliante.
J. Un scienziato ossessionato dai suoi studi.
G. Quando e dove è ambientata la vostra storia?
D. A Londra nell’età vittoriana.
J. Londra. XIX secolo.
G. Qual è stato il vostro più ambizioso progetto?
D. Volevo l’eterna giovinezza e bellezza.
J. “Isolare il bene e il male nel comportamento umano, come farebbe un chimico scindendo due elementi in una sola sostanza” (cit. F. Carofiglio, Mr H.)
G. Siete riusciti nel vostro intento?
D. Sfortunatamente no, ma ci sono andato vicino.
J. In un certo senso sì. Ho creato una pozione.
G. E cosa è andato storto?
D. Penso che per realizzare il mio utopico desiderio, in qualche modo io abbia stretto un patto con il diavolo che mi ha portato a compiere azioni orrende. Tutta colpa di quel maledetto quadro!
J. A dire il vero il male ha preso il sopravvento su di me e spesso, e sempre più spesso riemergeva.
G. Ma che quadro? che pozione?
D. Il mio grande amico Basil mi aveva fatto un bellissimo ritratto, ma con il trascorrere del tempo Dorian del dipinto mutò il suo aspetto, invecchiando e facendosi carico di tutte le cattive azioni di cui io ero il vero autore. Insomma … divenne orribile. Mentre io restavo bellissimo e immacolato.
J. Una droga, con un sale speciale e “certi agenti chimici in grado di … come posso dire … interrompere il flusso tra corpo e spirito” (cit. F. Carofiglio, Mr H.). Ingerita, è capace di rimuovere ogni rivestimento di carne e creare una seconda forma.
G. C’è qualcosa di cui vi pentite?
D. C’è stato qualche disguido con la mia ex fidanzata, suo fratello e il mio caro amico Basil.
J. Eh, per sbaglio ho travolto una bambina. Ancora non so come sia potuto succedere .. o forse sì, purtroppo. Comunque ho provato a riparare risarcendo la famiglia con un assegno
G. Come si conclude la vostra storia?
D. Quel quadro pian piano mi ha condotto alla follia, perciò decisi di distruggerlo facendolo feci a pezzi con un pugnale. Non sapevo che questo mi sarebbe costato la vita!
J. Cercai in tutti i modi di respingere questa forza maligna che si agitava dentro di me, ma ormai era troppo tardi. Capii che l’unico modo per sfuggire al male era il suicidio.
G. Cosa è rimasto di voi dopo la morte?
D. Il mio quadro, ritornato nella versione originale, e il mio corpo, invecchiato.
J. Il corpo di Mr Hyde.
G. Bene. La nostra intervista finisce qui. Salutate i vostri fan.
D. Bye Bye guys. E ricordatevi di fare sempre della vostra vita un’opera d’arte.
J. Diffidate sempre dell’apparenza delle cose. Addio.
Gli alunni della 3F