Conoscete la storia di San Nicola, il patrono di Bari?
San Nicola è nato a Patara (Turchia) il 15 marzo dell’anno 270 e in età adulta si è trasferito a Myra per diventare sacerdote; nel medioevo è stato uno dei santi più popolari, soprattutto per i suoi miracoli a vantaggio di poveri e defraudati.
Tra le leggende che lo riguardano, una narra che, venuto a conoscenza del fatto che un ricco signore decaduto voleva far prostituire le sue tre figlie per reperire la dote e maritarle, egli abbia lasciato alle fanciulle, per tre notti consecutive, un panno con all’interno delle monete d’oro per la dote. Questa è la ragione per la quale viene raffigurato o con tre sfere d’oro o con tre sacchetti!
Un’altra leggenda, anch’essa legata anche all’iconografia del santo, racconta che Nicola, già vescovo, resuscitò tre bambini che un macellaio malvagio aveva ucciso e messo sotto sale per venderne la carne.
È morto il 6 dicembre del 343 e le sue reliquie sono rimaste nella cattedrale di Myra fino al 1087, quando, essendo la città stata conquistata dai musulmani, Venezia e Bari entrarono in competizione per impossessarsi delle reliquie del santo e portarle in Occidente.
Secondo la tradizione, il 9 maggio del 1087, un gruppo di sessantadue marinai baresi avrebbe organizzato una spedizione per mare e sarebbe riuscito a sottrarre le ossa di San Nicola e a portarle a Bari, dove furono affidate temporaneamente a un monastero benedettino e, successivamente, trasferite nella cripta di una nuova chiesa dedicata al santo: la Basilica di san Nicola.
Dal 7 al 9 maggio, ogni anno, Bari festeggia, dunque, il suo patrono San Nicola con eventi di natura culturale e religiosa.
La sera del 7 maggio si svolge la rievocazione della Traslazione attraverso il Corteo Storico, durante il quale viene ricordata l’impresa dei marinai baresi che hanno cambiato il volto e il destino della città di Bari.
La mattina dell’ 8 maggio, invece, “Sanda Necole- come dicono i baresi- va pe mare”: la statua del santo varca le soglie del portale centrale della basilica per uscire, incontrare i cittadini, prima nella zona del porto e poi per le vie principali della città.
La sera dell’otto c’è una grande festa, bancarelle con ogni genere di cose belle, dai vestiti ai panini, al profumo delle sgagliozze fino al fumo delle carni arrostite: ci sono sempre tanti turisti e il divertimento dura fino a tarda sera, quando il cielo si illumina di spettacolari Fuochi d’artificio.
Il 9 maggio, invece, si fa memoria del 1087 e dell’audacia di quei 62 marinai che consegnarono a Bari il suo tesoro più bello, infatti, questa è la giornata chiamata dal popolo barese “LA FESTA DEI BARESI”. In onore di ciò, la sera si continua a far festa con una degna e fantasmagorica gara pirotecnica, dal molo Sant’ Antonio, che illumina il cielo della bellissima Bari!!!!!
Infine, c’è la concelebrazione eucaristica solenne, un momento di grande comunione per noi cristiani.
Vi ho parlato della festa del Santo patrono che si svolge a maggio, ma, il 6 dicembre si ricorda il Santo per il miracolo delle tre fanciulle e così si è diffuso in Europa l’uso dello scambio dei doni nel giorno del santo (6 dicembre). Durante la notte tra il 5 e il 6 dicembre, San Nicola (detto anche Santa Klaus) porta dolci e doni ai bambini che in cambio lasciano qualcosa da bere o da mangiare; in alcuni paesi i bambini si svegliano con una mela rossa sul cuscino, in altri san Nicola porta i regali ai bambini buoni. Ecco perché San Nicola viene raffigurato come Babbo Natale.
La mattina del 6 dicembre, nella nostra cara città, all’alba, nella Basilica di San Nicola, piena di fedeli, dopo la santa messa, viene servita una fumante tazza di cioccolata calda.
Vittoria Selvaggiuolo