Nel corso di quest’anno scolastico, noi alunni delle classi seconde della scuola secondaria abbiamo affrontato il tema dell’ambiente come argomento di educazione civica.
In questo percorso di studio siamo stati accompagnati anche da Legambiente Puglia, nella persona della dottoressa Milella.
Alla fine degli incontri ci è venuto il deisderio di conoscerla meglio, e lei ha accettato di essere intervistata da noi.
Dottoressa Milella, com’è nato il suo interesse per l’ambiente? Coltiva questa passione da quando era ragazza o ha iniziato recentemente?
Già alla scuola elementare ero appassionata di scienze e questa passione si è rafforzata grazie alla mia insegnante di lettere della scuola media: lei impegnata nelle due associazioni che all’epoca erano attive a difesa dell’ambiente e cioè Italia Nostra eWWF. Questa professoressa aveva l’abitudine di rendere noi alunni partecipi di diverse iniziative promosse dalle associazioni di cui faceva parte, e mi ha fatto capire che bisogna mettersi in prima linea se si crede in qualcosa.
Mi ricordo, ad esempio, una raccolta delle firme contro la caccia, che, all’epoca, era il tema principale di cui si dibatteva nelle associazioni ambientaliste. Dovete sapere che le azioni contro la caccia sono state le prime forme di lotta a tutela dell’ambiente. Negli anni ottanta era consentito cacciare anche specie ora protette, nonostante già allora molti animali fossero in via estinzione (pensiamo al panda che già era il simbolo del WWF).
Tornando a me, mi sono iscritta dunque a WWF e sono stata volontaria di questa associazione per tanti anni. Quando sono tornata a Bari, mi sono iscritta a Legambiente.
Spesso si sente parlare del fatto che la Terra è davvero a rischio. Qual è la sua opinione in proposito?
Se continueremo a vivere come se la Terra fosse nostra, nel giro di qualche decennio il nostro pianeta sarà completamente inquinato e noi scompariremo uno dopo l’altro.
Dobbiamo cominciare a sentirci tutti parte di questo problema, e parte attiva e propositiva: ognuno di noi può fare dei piccoli gesti che, messi insieme, porteranno il necessario cambiamento. Inoltre dobbiamo cominciare davvero a fare pressione sulla politica affinché qualcosa cambi e la tutela del nostro mondo diventi davvero una priorità per tutti, a livello di singoli e di stati.
Quindi abbiamo ancora qualche speranza di salvare il pianeta? Se si, quali consigli può dare a noi ragazzi per contribuire?
Prima di tutto dovete informarvi e acquisire consapevolezza dell’importanza di questo tema.
Poi potete fare ciascuno qualcosa di concreto: cambiare stile di vita.
Negli incontri che abbiamo avuto qui a scuola con le classi seconde, ho lasciato delle semplici regole, ma potete trovarne tante anche su Internet: leggetele e cominciate a metterle in pratica, se volete essere parte attiva del miglioramento di cui tutti abbiamo davvero tanto bisogno!
Quando sarete più grandi, poi, potrete cercare di coinvolgere nelle vostre azioni anche le istituzioni e magari fare campagne e manifestazioni a difesa dell’ambiente. Nel frattempo ricordate che le azioni individuali contano moltissimo!
Avete mai pensato, ad esempio, di creare Legambiente kids?
Già oggi Legambiente prevede delle inziative per i più piccoli: i bambini possono partecipare ai campi con i genitori; poi ci sono i laboratori didattici dei Circoli di educazione ambinetale. Per i ragazzi dai 14 anni in su ci sono i campi estivi.
Spesso si sente parlare dell’Agenda 2030, anche a scuola ci siamo soffermati in più occasioni su questo importante documento. Quali sono secondo lei gli obiettivi più importanti tra quelli indicati?
È difficile dirlo perché sono tutti importanti e anche correlati. Se proprio devo indicarne uno, ti dico il riscaldamento globale perché sta coinvolgendo intere popolazioni e portando con sé tanti altri problemi importanti. Come dicevo, tutti i temi di cui si parla nell’Agenda 2030 sono importanti e interconnessi, quindi, bisognerebbe agire su più fronti. Per compbattere il riscaldamento globale è necessario cambiare il tipo di fonti energetiche che utilizziamo, quindi passare dai combustibili e dalle fonti fossili non rinnovabili e inquinanti alle fonti rinnovabili tipo sole, vento e acqua.
Cosa le piace di più dell’associazione di cui fa parte?
Apprezzo molto il fatto che Legambiente si occupi anche di ecologia umana. Tornando al discorso dell’interconnessione, ci tengo a sottolineare che molti dei probelmi legati alla migrazione delle persone sono connessi a problematiche anche ambientali delle terre in cui vivono, e che tali problematiche ne scatenano altre, anche di tipo economico e politico.
Quali sono le attività specifiche di Legambiente Puglia?
Legambiente Puglia svolge diverse attività sia a livello nazionale che regionale.
Una delle attività che reputo importanti sono i i Clean Up, che hanno sia la funzione di conservazione dell’ambiente che anche quella educativa: i ragazzi, partecipando a tali iniziative, innanzitutto conoscono la reale entità del problema dei rifiuti nel mare (non dimentichiamo quanto questo sia importante per la nostra regione, sia a livello economico che anche per il senso di appartenenza che genera in tutti noi), poi sperimentano la bellezza di raggiungere insieme un obiettivo e comprendono anche che possono davvero cambiare le cose e diventare parte attiva di un cambiamento.
Sempre a livello locale, poi, c’è la raccolta di dati, per esempio quelli relativi all’inquinamento.
Un’altra azione sul territorio è quella legata all’ecosistema urbano, ad esempio al benessere animale nelle città, mi riferisco ai randagi, ai rifiuti abbandonati e altre situazioni critiche che, se affrontate, potrebbero migliorare molto la situazione dell’ambiente in città; esiste anche una campagna Clean Cities che riguarda appunto la riduzione dell’inquinamento nelle città.
Altre azioni molto importanti riguardano la raccolta dei dati relativi a questi e altri problemi presenti: solo se si conoscono bene i problemi, e la conoscenza deve necessariamente passare per la raccolta dei dati, è possibile fare pressione a livello politico affinché si capisca che la situazione sta degenerando e che è necessario un intervento importante da parte delle istituzioni.
Qual è secondo lei una grande conquista ottenuta da Legambiente?
Una grande conquista di Legambiente è stata l’istituzione della legge per gli eco reati perché prima le persone inquinavano e buttavano rifiuti liberamente, e adesso invece queste persone possono essere finalmente perseguite legalmente e punite.
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A nome di tutte le classi seconde della Scuola Sercondaria Zingarelli, ringraziamo la dottoressa Milella per l’importante contribut, che, per conto dell’associazione, ha fornito alla nostre formazione e alla nostra crescita.
Greta Feroni e Ilaria Piombino