La lettera di Chiara Ferragni a sé stessa bambina mi è sembrata sincera e comunque è arrivata dritta al cuore di molte persone.
L’influencer da più di ventotto milioni di followers, ogni volta che parla, veicola messaggi che raggiungono tantissime persone e proprio per questo ha una grande responsabilità; con la lettera a se stessa bambina che ha letto durante la prima puntata del Festival di Sanremo mi è sembrata sincera ed è arrivata dritta al cuore di molte persone, inviando messaggi positivi, sia tramite gli abiti-manifesto sia tramite la parole.
La lettera, che ha fatto molto discutere, ha toccato tre punti fondamentali: le insicurezze, le imperfezioni e il difficile ruolo della donna nella società.
Mi sono ritrovato molto nei temi trattati nel primo punto, perché anche a me capita di non sentirmi abbastanza: abbastanza bravo, abbastanza simpatico, abbastanza figo. E’ normale avere incertezze e paure, paura di non piacere agli amici, ai genitori, ai professori, e so che tali insicurezze fanno parte del processo di crescita, però non sempre è facile farci i conti… Io penso che per superare queste incertezze bisogna accettarsi, essere ironici, saper ridere di sé stessi e non essere permalosi.
L’influencer ha poi parlato dei fallimenti e degli errori che anche gli adulti o i genitori possono fare. Certo, pensare che anche i genitori possano fallire e fare errori è difficile da credere, ma sono persone anche loro ed è giusto vederli una volta tanto nella loro debolezza di persone !
Tutti siamo imperfetti, la perfezione non esiste e l’imperfezione ci rende diversi gli uni dagli altri e quindi unici.
Infine la Ferragni ha raccontato della difficoltà di essere donna, mamma e lavoratrice. La nostra società ancora oggi è abituata a considerare la donna come una mamma e regina della casa: è sbagliato!
Le donne hanno gli stessi diritti degli uomini. Le donne possono lavorare e badare ai figli esattamente come possono farlo gli uomini! Essere mamme lavoratrici, in questa società, è difficile e faticoso, lo leggo tante volte nello sguardo stanco di mia madre.
E’arrivato il momento che le cose cambino e il cambiamento deve partire dallo Stato, dalla società e dalla mentalità, ancora chiusa, di ogni singolo uomo.
Alberico Nigri