LE FARFALLE… TROPPO FARFALLE

Il 17 ottobre 2022 la ginnasta Nina Corradini, che ha solo diciannove anni, ha avuto il coraggio di sporgere una denuncia alla Procura della Repubblica. Cerchiamo di capire perché.
Dal settembre del 2019 al giugno del 2021 Nina è stata ospite del Centro Tecnico Federale Coni di Desio, che ha come direttrice Emanuela Maccarani. Il suo sogno era quello di diventare una Farfalla (cioè una delle atlete che fanno parte della nazionale italiana di ginnastica), ma la giovane non è riuscita a realizzalo pienamente, e non per colpa sua.
Una volta entrata nel gruppo delle Farfalle, infatti, Nina ha cominciato ad essere vittima di insulti e prepotenze da parte delle sue allenatrici che, secondo quanto da lei denunciato, la deridevano a causa del suo peso “eccessivo” e la spingevano a non mangiare per dimagrire sempre di più. A Nina sembrava che le loro richieste fossero giustificate e che avessero come scopo il proposito di farla diventare una ginnasta modello, tanto che trascorreva la maggior parte della sua giornata ad allenarsi e a dormire, cercando di limitare il cibo allo stretto indispensabile. A volte andava
addirittura in farmacia per acquistare lassativi che la “svuotassero”, ma che nello stesso tempo la disidratavano, facendola stancare tantissimo durante gli allenamenti o facendola anche svenire. La poverina ha raccontato che veniva costretta a pesarsi fino a 15 volte al giorno e che, pur arrivando a pesare soltanto 55 chili, ha continuato ad essere disprezzata dalle sue insegnanti che non erano mai contente dei suoi sforzi e del suo impegno.
Proprio per essere giunta allo stremo delle sue forze fisiche e psichiche, Nina ha deciso di scappare e di denunciare l’accaduto. Dopo la sua denuncia, sono iniziate le indagini delle forze dell’ordine che hanno portato ad una terribile scoperta: come Nina, anche molte altre Farfalle avevano subito lo stesso trattamento, come Anna Basta, Giulia Caltarossa, Sara Branciamone ,”Luisa” e Alice Toglietti. Addirittura Anna Basta, che ha 21 anni e che è stata due volte in nazionale, ha confessato
di aver pensato più volte al suicidio. Anche lei aveva preso l’abitudine di assumere lassativi che la facevano dimagrire; inoltre soffriva di attacchi di panico e non dormiva, terrorizzata dagli insulti delle allenatrici. Giulia Caltarossa veniva pesata quattro volte al giorno e una volta aveva scoperto che alla fine del foglio che riportava il suo peso c’era scritto “Abbiamo un maialino in squadra”.
Tutto questo le aveva causato gravissimi disturbi dell’alimentazione e psicologici. Sara Branciamone, campionessa italiana nel 2013, ogni mattina si risvegliava terrorizzata, sperando di non essere umiliata dalla sua insegnante, che le razionava il cibo. A volte l’allenatrice chiudeva con un lucchetto la dispensa per non farla mangiare, oppure capitava che le facesse “smaltire” quanto ingerito costringendola a dieci ore di allenamento. Sara era alta 165 cm e pesava 36 kg! Stesso trattamento era stato riservato a Luisa (nome di fantasia inventato per paura e vergogna), 23 anni,
due volte in nazionale; la sua allenatrice si permetteva persino di decidere quando la ragazza potesse o non potesse andare a scuola. Infatti, nonostante “Luisa” frequentasse il corso serale, tre giorni alla settimana era costretta a non seguire le lezioni per andare in palestra o per fare saune dopo 8 ore di allenamento. La sua insegnante le diceva ”La miglior ginnasta è orfana perché non ha genitori che s’impicciano ed è ignorante perché non perde tempo a studiare”. Infine Alice Toglietti, la più brava della sua generazione e che fin da piccola aveva dimostrato di essere destinata al mondo della ginnastica per la sua passione e la sua bravura, un giorno aveva deciso di non mettere più piede in palestra perché sfinita dalle pressioni.
Quelle nominate sono solo alcune delle tante ragazze che hanno subito e che continuano a subire simili trattamenti. Ma è possibile che nessuno abbia mai saputo o detto nulla?

Ebbene sì, alcuni sapevano: già anni fa la procura di Brescia aveva accertato il caso di due ragazze costrette a lasciare la ginnastica ritmica per violenze fisiche e psichiche; nel 2020 Anna Basta aveva descritto alla Feder Ginnastica i disagi che l’avevano portata ad abbandonare Desio; nello stesso periodo una famiglia aveva denunciato l’ex allenatrice della figlia di 9 anni, dopo aver cercato un
dialogo con i responsabili della struttura ed aver per questo subito una sorta di ostracismo; nel 2013 il padre dell’atleta Alice Vivolta aveva scritto una lettera al presidente dell’associazione ASG in cui denunciava gli insulti e le violenze subite dalla figlia durante gli allenamenti.
Ma nulla è mai cambiato…
Tutto ciò è davvero sconvolgente. Abbiamo deciso di scrivere questo articolo per informare i lettori dell’accaduto e, soprattutto, per rendere giustizia a tutte quelle povere ragazze che si sono spinte oltre il limite fisico per diventare Farfalle… troppo farfalle.

Chiara Sparaco e Mariachiara Cozzi.

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