Dovremmo ammettere tutti che spesso, nella società odierna, la bellezza viene vista come un prerequisito senza il quale tutto è più difficile. Un po’ come gli enzimi, che catalizzando le reazioni le velocizzano, la bellezza facilita i rapporti sociali e quelli lavorativi. Sarebbe da ipocriti dire che una persona di bell’aspetto ha le stesse possibilità di chi non ne è dotato…
La bellezza è un concetto “libero”, che, se ridotto a canoni, risulta intrappolato e banalizzato. Vorrei che i miei coetanei imparassero che l’aspetto delle persone che frequentano non è rilevante e che sono altri i valori da apprezzare in chi li circonda. La cultura è bellezza, nulla può farmi cambiare idea; i lineamenti non sono un nostro merito, mentre coltivare se stessi è la miglior cura che si può avere della propria anima.
È prevedibile che alla nostra età si è superficiali, ma ciò non ci giustifica.
Dovremmo andare oltre l’omologazione e trovare nuove parole per poter descrivere ciò che vediamo, tutto può essere bello se esprime o suscita emozione.
L’estetica del mondo è imperfetta ed è proprio per questo che è meravigliosa.
La bellezza, nonostante sia relativa, dovrebbe invitarci a riflettere. Tutto ciò che ora troviamo attraente cambierà con il tempo, perché l’esteriorità è effimera.
Bellezza è realizzare se stessi. Tutto è fin troppo standardizzato; appena si esce dallo “schema” si è considerati diversi e ciò non viene visto in modo positivo, anche se in questi anni la situazione sta finalmente migliorando. Essa infatti aggiunge dettagli e particolarità ed è ciò che dà carattere all’individuo. La sicurezza fa apparire le persone molto più belle.
Non sempre la perfezione attrae e sicuramente il modo in cui si appare agli altri non deve essere l’unico nostro interesse. Questi sono i messaggi che dovrebbero essere trasmessi soprattutto ai giovani, che si trovano in un mondo di finte apparenze, dove è difficile spiccare per altre qualità.
Talvolta ci si mostra come non si è per riuscire a rientrare in un gruppo di persone “attraenti”, sfoggiando vestiti di marca, nuovi e costosi; tra le mie coetanee c’è poi chi si veste e si trucca in modo più appariscente per il proprio compiacimento e viene vista come colei che cerca attenzioni…
Esprimere se stessi in modo autentico è la chiave per acquisire sicurezza.
In questa società ci sentiamo in dovere di giudicare sempre, anche solo perché abbiamo il diritto di parola. Bisognerebbe comprendere che, per distinguersi dalla massa, occorre essere autentici e che ridicolizzare il prossimo che magari non si conforma, non significa esprimere un’opinione ma demolirne l’autostima.
Il concetto di bellezza viene spesso associato a quello di perfezione e questo è un grave errore.
La bellezza può essere ravvisata in qualsiasi cosa, luogo, persona; è varia e soggettiva; costringerla in standard e considerarla solo nel modo “tradizionale”, accettato dal collettivo, la banalizza, svuotandola del suo autentico significato.
Irene Marino (Liceo delle Scienze Applicate Margherita Hack)