C’è un proverbio che dice: non tutti i mali vengono per nuocere.
Ed infatti, durante i giorni del 2020, quando eravamo tutti chiusi in casa a causa del lockdown, mio nonno Sabino ha aperto la scatola dei ricordi tirando fuori documenti e foto di famiglia che, alla fine, hanno dato vita ad un piccolo capolavoro.
È nato, infatti, un volume ricco di memorie e fotografie che raccontano la storia del mio bisnonno Costantino Feroni (che poi è anche il nome del mio papà!), un uomo conosciuto da tantissime persone a Bari, in particolare dagli appassionati di motociclismo.
Ancora oggi, molto spesso mi capita che quando sentono il mio cognome mi chiedono: “Ma tu sei la nipote di Sabino Feroni, figlio di Costantino, della Moto Guzzi?” ed io rispondo: “Si, sono io!” un po’ come i soliti ignoti… 😊
Per me è davvero molto strano che tutti conoscano mio nonno e il mio bisnonno. Immagino abbia fatto grandi cose e la mia immaginazione è divenuta realtà quando ho letto il libro scritto da mio nonno Sabino.
Anzi, più che leggendo, direi osservando le immagini del volumetto che raccontano la Bari di un tempo e le avventure di Costantino, foto che trasmettono sentimenti di amicizia, passione, gioia, laboriosità, amore per il lavoro e per la famiglia.
Ma chi era, Costantino Feroni?
Costantino nacque nel 1905 a Bari. Entrò da piccolissimo nell’officina di famiglia e imparò rapidamente il mestiere del padre, diventando poi bravo meccanico e ciclista; nel 1924, padre e figlio diventarono concessionari per la vendita di motocicli e ricambi della ditta Gilera di Arcore.
Negli anni successivi, Costantino, dal rapporto di fiducia con la Gilera passò a quello con la Moto Benelli di Pesaro e soprattutto, dal 1947, con la Moto Guzzi di Mandello del Lario, collaborazione che sarà fondamentale per il giovane imprenditore barese.
Finalmente, dopo il periodo difficile della guerra mondiale, il Sud iniziò a svilupparsi e le aziende locali e gli enti iniziarono, grazie anche alla concessionaria Guzzi di Feroni, ad acquistare motociclette, scooter, motocarri.
Intanto, grazie alla passione e alla tenacia dei Feroni, venivano costantemente organizzate esposizioni alla Fiera del Levante a Bari, sfilate di moto sul lungomare, gare motociclistiche, come la mitica Milano-Taranto, iniziata già nel 1937, e in molti baresi si diffuse la passione per le motociclette.
Mio nonno mi ha raccontato che negli anni ‘50 c’era il premio sponsorizzato dai Feroni “Il Galletto al miglior Galletto” che univa città, calciatori e imprenditori: il Galletto era il modello di punta della Moto Guzzi, e Galletto era anche il miglior giocatore del Bari, votato da giornalisti e tifosi che, al termine del campionato, riceveva in omaggio il“piccolo bolide” dell’epoca (nella foto sotto si vede la premiazione del portiere del Bari Enzo Magnanini da parte di Costantino Feroni).
Nel 1965, Costantino e i figli Sabino, Gaetano e Nicola avviarono un altro importante rapporto professionale, diventando prima agenti e poi concessionari della Piaggio di Pontedera (che, nel 1967, presentò al pubblico lo storico ciclomotore “Ciao”) e sempre con la Moto Guzzi.
Un avvenimento molto importante nella vita del mio bisnonno fu l’incontro, nel 1972, con l’indimenticabile Aldo Moro all’ Expo-Sport di Bari: Moro visitò lo stand Moto Guzzi, intrattenendosi con Costantino sulla nuova creazione della Guzzi, la mitica V-7 California (vedi foto sotto).
Costantino Feroni morì nel 1988, lasciando ai figli Sabino e Nicola il compito di portare avanti la tradizione di famiglia. Lo stesso anno nacque il “Motoclub Costantino Feroni”. Nel 2003, infine, proprio Gilera, Guzzi e Piaggio si riunirono, insieme ad altre aziende minori, in un supergruppo motociclistico.
Adesso spetta a noi eredi del cognome Feroni continuare a raccontare al mondo con orgoglio quanto fatto dalla nostra famiglia.
Greta Feroni