Mancini: “A livello professionale è la più grande delusione della mia vita”
Giovedì 24 marzo si è disputata la partita per le qualificazioni ai mondiali del Qatar tra l’Italia e la Macedonia del Nord nello stadio Renzo Barbera di Palermo. La partita, però, si è trasformata in un incubo: contro tutti i pronostici, la Macedonia del nord ha vinto 1 a 0 sull’Italia, segnando un gol al novantaduesimo minuto.
L’Italia di Mancini scende in campo con una formazione penalizzata dall’assenza di giocatori come Federico Chiesa, Leonardo Spinazzola, Nicolò Zaniolo e Leonardo Bonucci, che sono stati invece protagonisti del precedente europeo, dal quale l’Italia è uscita vincitrice. Proprio per questo motivo il CT è stato costretto a rivedere il suo undici di partenza e a schierare in campo Donnarumma, Emerson, Bastoni, Mancini, Florenzi, Verratti, Jorginho, Barella, Insigne, Immobile e Berardi (4-3-3). A questa formazione Mancini ha chiesto fin da subito “allegria e pazienza”, come lui stesso ha dichiarato nell’intervista pre-partita. Malgrado le sue parole e l’impegno dei giocatori in campo, la rosa dei prescelti non è stata capace di trovare il gol, nonostante i trentadue tiri realizzati, dei quali cinque nello specchio della porta.
Tra le varie occasioni, quella più vicina al gol è senza dubbio quella al 29° minuto di Berardi, che, dopo aver intercettato un pericolosissimo passaggio del portiere macedone verso il terzino sinistro Alioski, spreca un’importantissima opportunità calciando troppo debolmente il pallone che non raggiunge la porta vuota ma è recuperato dal portiere Dimitrievski. Tra le altre occasioni sprecate troviamo anche quella al 37°, nella quale prima Verratti e poi Immobile non trovano il gol a causa di diverse deviazioni da parte della difesa macedone, chiedendo anche un fallo di mano inesistente. Il primo tempo si conclude, quindi, con uno 0-0 che ha visto un’Italia che fin da subito ha cercato di penetrare il muro della difesa sfiorando di poco il gol.
Il secondo tempo si svolge nello stesso modo del primo, con l’Italia che gestisce il possesso palla nella metà campo macedone, ma che non trova ancora la rete. Mancini prova anche a cambiare le carte in tavola attraverso diverse sostituzioni, tra cui quella di Berardi per Joao Pedro. L’attaccante e capitano brasiliano del Cagliari, dopo aver ottenuto la cittadinanza italiana, fa il suo esordio con gli azzurri ma non riesce ad essere decisivo. Arrivati ormai a fine partita, l’arbitro concede 5 minuti di recupero, ma al 92° si realizza l’incubo dei tifosi italiani: su un pallone lungo rilanciato in avanti, l’esterno sinistro Trajkovski controlla e porta avanti la palla, calciando poi con il destro un tiro angolatissimo che Donnarumma non riesce a parare. Si arriva così all’1-0 per la formazione ospite, che preannuncia la vittoria della Macedonia del nord sull’Italia. La formazione di Mancini tenta un’ultima azione, ma la palla finisce fuori, stroncando così l’ultima speranza degli azzurri di raggiungere almeno un pareggio per prolungare la partita ai supplementari. L’arbitro francese Clement Turpin segna la fine della partita attraverso il triplice fischio, confermando così la vittoria dei macedoni, che corrono verso i tremila tifosi presenti a Palermo per festeggiare l’impresa riuscita, lasciando gli azzurri nella disperazione.
Federica Triggiani (Liceo delle Scienze Applicate Margherita Hack)