Quando sarai piccola

Sabato 15 febbraio 2025 si è tenuta la finale di Sanremo, il Festival della Canzone Italiana. Tra tutte le esibizioni, ce n’è stata una che ha lasciato il segno nel cuore di molti, Quando sarai piccola di Simone Cristicchi.

Lo stesso autore ha spiegato il significato della canzone con queste parole: “Con il passare del tempo, noi diventiamo i genitori dei nostri genitori e, in qualche modo, restituiamo con amore tutto quello che abbiamo ricevuto da loro”. Ed è proprio così. Quando i nostri genitori invecchiano, succede qualcosa di strano e commovente: tornano un po’ bambini. E noi, da figli, ci ritroviamo in un ruolo nuovo, inaspettato.

Li vediamo cambiare, diventare più fragili, più bisognosi di cure e attenzioni, e ci sentiamo impotenti, perché vorremmo proteggerli, ma non possiamo fermare il tempo.

I versi della canzone parlano proprio di questo: “Ti insegnerò a stare in piedi da sola, a ritrovare la strada di casa” e “Ti ripeterò il tuo nome mille volte fino a quando lo ricorderai”. È un testo dolce e doloroso allo stesso tempo, che racconta una storia comune a tanti di noi: il momento in cui i ruoli si ribaltano e i figli diventano il punto di riferimento dei propri genitori.

Cristicchi non usa toni drammatici, non c’è rabbia né disperazione nelle sue parole. C’è solo una

tenerezza infinita, una promessa di esserci sempre, anche quando la memoria svanirà, anche quando l’identità di chi abbiamo amato inizierà a sgretolarsi. E poi arriva il finale, che ti trafigge come una lama: una ninna nanna al contrario, un figlio che accompagna sua madre verso la fine, ma con amore, senza paura. Siamo abituati a pensare che un cantante debba solo intrattenere e divertire, ma Cristicchi è andato oltre. Quando sarai piccola è una lettera in musica, un racconto di vita vero, che tocca corde profonde. Il brano è ispirato alla storia personale dell’artista: sua madre Luciana, nel 2012, ha subito un’emorragia cerebrale che le ha causato danni permanenti e la demenza senile, una malattia auto degenerativa che lentamente porta via i ricordi e l’identità.

Durante il Festival, la canzone ha ricevuto una standing ovation e ha fatto commuovere milioni di italiani, sia in sala sia a casa. Perché, infondo, ci riguarda tutti.

A volte dimentichiamo quanto sia prezioso il tempo che vivivamo con le persone che amiamo. Poi arriva una canzone come questa, che ci ricorda che un giorno arriverà il nostro turno. E allora dovremo restituire tutto l’amore che abbiamo ricevuto, prendendoci cura di chi, per una vita intera, si è preso cura di noi.

Rita Capurso e Nicole Volpetti

disegno di Greta Pichichera

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