“La casa ai confini del mondo”

“Non bisogna avere paura di guardare cosa c’è oltre… Altrimenti non scopriremo mai niente!”

Questa frase racchiude il significato profondo della storia di questo libro che sto leggendo. Mi sta piacendo molto perché mi trasmette un senso di avventura e di meraviglia. Spesso lo leggo a scuola durante il progetto “Read More” (un’iniziativa che incoraggia i ragazzi alla lettura), e perdersi tra le righe del testo, accompagnate da immagini che raccontano la vita nascosta in quel libro, è davvero una soddisfazione.

Ma torniamo al libro in questione: l’autore è Matteo Francini e la casa editrice è Il Battello a Vapore (la mia preferita). Mi chiedo da dove abbia preso l’ispirazione e la magia che riempiono queste pagine…

La storia parla di un ragazzino molto timido di nome Sebastian che, ogni estate, insieme ai suoi genitori, parte per esplorare luoghi insoliti, dedicandosi a scalate di montagna, sci, trekking e passeggiate nei boschi. Ma quell’estate sarebbe stata diversa da tutte le altre. Invece di andare in un villaggio immerso nel verde, i suoi genitori scelsero di visitare un paesino sconosciuto, senza indicazioni sulla mappa. Gli abitanti erano piuttosto bizzarri e faticavano a capire le domande dei nuovi arrivati.

A un certo punto, videro un emporio e una ragazzina spuntò dalla porta. Sembrava molto felice di avere ospiti nel suo misterioso paesino e aiutò Sebastian e la sua famiglia a trovare una casa. Arrivarono a una casa isolata, lontana da tutte le altre e apparentemente disabitata. Sebastian non era affatto entusiasta all’idea di trascorrere le vacanze lì, ma dovette accettare la decisione dei suoi genitori.

Un giorno, i suoi genitori decisero di scalare una montagna, ma Sebastian non voleva andare con loro. Così fecero un patto: loro sarebbero andati in esplorazione, mentre lui avrebbe potuto rimanere nella casa. Ciò che affascinava di più Sebastian di quella casa era una grande vetrata dorata nella sua camera. Era talmente ampia che permetteva di vedere gli animali della zona e un maestoso monte che sembrava dominare l’orizzonte. Tuttavia, la foresta ai piedi del monte si interrompeva misteriosamente, come se il mondo finisse proprio lì.

Passarono i giorni, e Sebastian trascorse ore e ore davanti a quella vetrata, leggendo i suoi libri. La ragazzina che li aveva aiutati a trovare la casa si chiamava Nina e andava a trovarlo ogni giorno per dargli consigli o regalargli piccoli oggetti. Un giorno, Nina lo convinse a uscire di casa. Anche se Sebastian era molto timido e aveva paura di scoprire cosa ci fosse là fuori, Nina non gli permise di tirarsi indietro e lo portò nel centro del paesino.

Arrivarono in una piazzetta con un grande albero secolare, dove stavano tre bambini, membri di una strana banda. La più grande si chiamava Daria, poi c’era suo fratello Gregorio e infine Ruben, il più piccolo, che aveva solo otto anni. Nina presentò Sebastian al gruppo e da quel giorno divennero ufficialmente la banda dei cinque, un gruppo di amici sempre in cerca di avventure e guai… Sono arrivata fino a questo punto della storia, ma sono sicura che, una volta finito il libro, anch’io vorrò vivere avventure come quelle di Sebastian. E voi, lo fareste?

Rebecca Catizone

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