Il 25 febbraio è stato un giorno particolare per la nostra classe: dopo varie ed animate discussioni
siamo arrivati alla conclusione che avevamo bisogno dei rappresentanti di classe sia perché
potessero fare da tramite tra noi e i docenti sia per imparare direttamente il meccanismo del voto
democraticamente espresso. Detto, fatto. Di comune accordo abbiamo stabilito che dovevamo
scegliere tra un ragazzo ed una ragazza e che chiunque sentisse di poter ricoprire quel ruolo poteva
autocandidarsi. Tra timori ed imbarazzo abbiamo avuto la lista ufficiale dei possibili rappresentanti
che hanno fatto un piccolo discorso elettorale, ognuno ha messo in evidenza le ragioni per le quali
sarebbe stata la persona giusta a ricoprire quel ruolo. La docente presente ha illustrato i compiti e il
meccanismo delle piccole assemblee che potevamo richiedere, durante le stesse ci siamo ripromessi
di impegnarci in discussioni costruttive per migliorare il clima in classe, rispettare le persone e le
idee altrui, creare un ambiente collaborativo sia all’interno della scuola che all’esterno.
Il seggio elettorale è stato costituito in classe con la presenza di un presidente, un segretario ed uno
scrutatore scelti tra di noi; ciascuno ha espresso il proprio voto e il risultato è stato sancito
ufficialmente dalla professoressa che ha nominato gli eletti: Giulia e Simone.
Abbiamo svolto la nostra prima assemblea, ci siamo sentiti grandi anche se effettivamente la
responsabilità di gestire le nostre differenze di vedute e trovare un punto d’incontro non è stato
semplice, mantenere un atteggiamento di equidistanza tra tutti e mediare è un compito impegnativo.
Il principale obiettivo che vogliamo realizzare con questa esperienza è riuscire a valorizzare il
ruolo di noi studenti all’interno dell’istituzione scolastica perché crediamo che queste attività siano
la “palestra” della democrazia, il modo concreto per diventare cittadini del domani.
Giulia Loiacono, Simone Sparapano