Oggi sento il bisogno di mettere nero su bianco quello che ho vissuto, di raccontare come sono arrivato fino a qui. La mia vita è cambiata molto negli ultimi anni, ma per capire davvero il presente, devo tornare indietro, a giugno del 2023.
Era un pomeriggio come tanti, uno di quelli che scorrono senza lasciare traccia. Stavo nella mia camera, incantato davanti alla TV collegata alla Nintendo. Non giocavo, scorrevo su YouTube alla ricerca di qualcosa da guardare, senza un scopo vero e proprio. Poi, tra i video consigliati, ne spuntò uno che catturò la mia attenzione. Il titolo diceva: “Come essere motivato in tutto quello che fai”. L’autore era Marco Tomasin. Ciò che mi invogliò a visualizzare il video fu l’immagine della copertina: sulla sinistra c’era lui, con una felpa col cappuccio, la testa bassa, lo sguardo spento; sulla destra, invece, era a petto nudo, muscoloso, con un’espressione di vittoria, mentre esultava con forza. Qualcosa dentro di me si accese. Cliccai. Ascoltai ogni parola. E alla fine del video, sentivo che qualcosa era cambiato. Non sapevo ancora esattamente cosa, ma sentivo che non potevo più essere lo stesso di prima.
Sono passati quasi due anni da quel pomeriggio, e oggi la mia vita è completamente diversa. Ho preso una direzione chiara, con obiettivi precisi. La crescita personale è diventata il mio pilastro, la mia guida quotidiana. Le mie giornate iniziano presto, molto prima di quanto avrei mai immaginato possibile per me stesso. La sveglia suona e, anche se il letto sembra volermi trattenere, mi alzo senza pensarci troppo. Non c’è spazio per le scuse. So che ogni minuto perso è un passo indietro rispetto a chi sta lavorando per diventare migliore di me. Dopo la colazione, inizia la scuola. Frequento il primo anno del liceo scientifico delle scienze applicate al Marconi-Hack di Bari, e il carico di studio è molto impegnativo. Il percorso è quadrennale, il che significa che il programma è più concentrato e le materie vanno assimilate velocemente. I primi mesi sono stati un disastro. A volte mi sentivo sopraffatto dai compiti, dalle verifiche, dalla sensazione di non avere mai abbastanza tempo. Ma proprio in questa situazione ho scoperto il potere della disciplina: non si tratta di sentirsi sempre motivati, ma di fare quello che serve, indipendentement dal proprio stato d’animo o dalla fatica. Non tutto è andato sempre liscio. Ho chiuso il primo quadrimestre con dei voti buoni, e anche se so di aver dato il massimo, so anche che posso migliorare ancora. Matematica e fisica sono state le materie più difficili da gestire, ma anziché lamentarmi, ho deciso di affrontarle con metodo. Ogni giorno dedico un po’ di tempo a ripassare, a fare esercizi, a costruire quella solidità che un domani mi servirà. Oltre alla scuola, c’è un’altra parte fondamentale della mia vita: la palestra e la corsa. Quando ho iniziato ad allenarmi, il mio corpo non era forte. Ero magro e privo di resistenza. Ogni esercizio sembrava un ostacolo enorme, e uscivo dalla palestra con le braccia che tremavano e le gambe pesanti. Ma sapevo che era normale. Sapevo che ogni ripetizione, ogni corsa, ogni goccia di sudore era un investimento sul mio futuro. Ora mi alleno tre volte a settimana in palestra e sto costruendo un fisico più forte, più resistente. Ma non basta. Ho deciso di spingermi oltre, di pormi una sfida più grande: voglio correre e vincere una maratona. Già oggi riesco a coprire 10 km in un’ora, ma voglio arrivare più in là, superare i miei limiti. Durante questo percorso, ho scoperto un’altra figura che ha rivoluzionato il mio modo di pensare: David Goggins. La sua storia mi ha fatto capire cosa significhi davvero spingersi oltre il dolore e la fatica. Questo uomo ha trasformato la sofferenza in forza, ha corso ultramaratone con le ginocchia distrutte, ha superato tre volte l’addestramento dei Navy SEAL, e tutto perché ha capito un principio fondamentale: la mente cede prima del corpo. Leggere il suo libro, ascoltare i suoi discorsi, mi ha dato una mentalità nuova. Quando corro e sento che non ce la faccio più, quando in palestra i muscoli bruciano e vorrei fermarmi, penso a lui e mi dico: “Non sto nemmeno sfiorando il mio vero limite.” È in quei momenti che bisogna continuare. È lì che avviene la trasformazion. Tutte queste esperienze mi hanno insegnato una cosa fondamentale: la motivazione è sopravvalutata. All’inizio è potente, ti dà la spinta per partire. Ma è la disciplina che ti porta avanti quando la motivazione svanisce. La disciplina è svegliarsi presto anche quando hai sonno. È andare a correre anche quando fuori piove. È studiare anche quando il cervello vorrebbe una pausa. È dire di no alle distrazioni, alle tentazioni che ti allontanano dai tuoi obiettivi. Ecco perché oggi posso dire che il ragazzo che, in quel pomeriggio di giugno 2023, stava davanti alla TV, perso nei video di YouTube, non esiste più. Ora c’è qualcuno di diverso. Qualcuno che lotta, che cresce, che costruisce ogni giorno la propria versione migliore. E questa è solo l’inizio della mia storia.
Giosuè Bennardo