Sicuramente ognuno di voi sa cos’è la presa in giro e l’ha sperimentata.
In generale l’aspetto offre spunti di cattiveria e derisione: si viene presi in giro per il fisico (se si é troppo magri o grassi, troppo alti o bassi), ma anche per come ci si veste e sulle marche che si usano o non si usano, sul taglio di capelli, per non parlare degli occhiali o degli apparecchi ai denti.
Poi c’è la presa in giro sullo studio: se si studia troppo o poco, se si sbaglia a leggere o un esercizio, se si prendono voti bassi ma anche se invece sono alti…
Secchione, quattr’occhi, mongolo, deficiente, scemo, stupido, asino, grassa, balena, scheletro, povera, il doppio mento alla totó…
Ma sapete che la presa in giro può degenerare e trasformarsi in bullismo?
Questo accade quando è ripetuta nel tempo, quando è intenzionale e quando finisce per creare uno squilibrio di forze tra chi la fa e chi la subisce.
Ricordate che non solo il bullismo ma anche la presa in giro fa stare male, soprattutto se ci colpisce in un nostro punto debole o insicurezza. E ricordate anche che spesso non conosciamo i punti deboli degli altri, perché questi tendono a non mostrarli, quindi magari non pensiamo di ferire qualcuno con le nostre battute , ma invece lo facciamo.
Ah, ricordiamoci che lo scherzo deve divertire non solo chi lo fa ma anche chi lo riceve ! E’ difficile che qualcuno che viene deriso, magari davanti ad altri, si diverta. O no?
Smettiamola di parlare di “scherzi di cattivo gusto” quando qualcuno per far ridere gli altri fa una battuta che ferisce i sentimenti di qualcun altro. In quel caso parliamo di cattiveria perché le parole sono importanti e hanno un peso. Quindi chi ferisce gli altri non scherza ma colpisce e spesso, purtroppo, ferisce.
Nonostante si parli molto di questo argomento con i ragazzi, il problema della presa in giro rimane
comunque molto diffuso e frequente.
Tutti noi pensiamo che siano sempre gli altri a prendere in giro e mai noi e proprio per questo la situazione non migliora! Anche i genitori sono sempre convinti che “i cattivi” siano i figli degli altri e mai i propri!
Facciamo tutti più attenzione!
Chiara Cavone e Elena Ingrao