Oggi 13 febbraio a scuola, abbiamo assistito allo spettacolo teatrale “QUI NON SI VENDONO PIU’BAMBOLE” realizzato dalla Accademia Oltrepalco, con la regia di Rossella Amoruso e ispirato al romanzo “PER QUESTO MI CHIAMO GIOVANNI “ di Luigi Garlando.
I giovani attori hanno ricordato la storia di Giovanni Falcone, raccontando la sua vita incredibile.
Nacque a Palermo, frequentò prima l’ Accademia Militare a Livorno, poi si iscrisse alla facoltà di
Giurisprudenza, si laureò, diventò giudice e cominciò la sua battaglia contro la mafia.
Gli attori hanno ripercorso il primo incarico del giudice Falcone a Favignana, dove c’era un carcere di massima sicurezza e hanno raccontato di quella volta in cui un detenuto lo minacciò con un coltello alla gola, per ottenere il trasferimento in un altro carcere, meno duro, pensando di poterlo intimidire,. Ma Falcone non si lasciò condizionare e con grande forza e coraggio continuò nel suo percorso di lotta contro la mafia.
Hanno raccontato del maxi processo messo in piedi da Falcone contro gli esponenti più pericolosi della mafia, e le tantissime condanne che comportò.
Molto coinvolgente e significativo è stato il momento in cui gli attori hanno ripetuto più volte e con molta enfasi la parola “CONDANNATO, CONDANNATO, CONDANNATO “… Mi sono sentita quasi parte di quel processo , come se lo stessi vivendo in quel preciso istante, come se fossi lì ad assistere a quelle condanne.
Ho capito anche la crudeltà della mafia quando è stata raccontata la storia del piccolo Giuseppe Di Matteo, sciolto nell’acido, solo perché era figlio di un mafioso che si era pentito.
Ho compreso la grandezza del giudice Falcone. Egli ha dedicato la sua vita a combattere il “ mostro”. Eh sì, perché la mafia è un mostro, che uccide, che distrugge, che ti rende schiavo, che non ti dà scampo .
Falcone ha combattuto il mostro con forza, coraggio e determinazione, consapevole di ciò a cui andava incontro ma deciso a sconfiggerlo.
Dallo spettacolo è emerso un uomo pieno di valori e di ideali, un uomo che ha combattuto per la giustizia anche a costo della sua vita .
Gli attori sono stati bravissimi: attraverso la loro gestualità, i movimenti, il modo di stare sul palco hanno comunicato un messaggio forte e chiaro NO ALLE MAFIE . E hanno dato anche una messaggio di speranza, perché all’inizio e per tutta la durata dello spettacolo indossavano dei gilet neri che alla fine hanno buttato via, a simboleggiare la vittoria del bene e delle giustizia sulla mafia.
Lo spettacolo mi ha molto emozionato e mi ha reso più consapevole di cos’è stata e di cos’è la mafia, ma soprattutto mi ha fatto capire che si può combattere solo se siamo uniti e se siamo insieme.
E’ stato un momento in cui ho riflettuto anche sul fatto che nel quotidiano possiamo con i nostri gesti fare la differenza, scegliendo di non avere un atteggiamento omertoso, che è appunto tipico della mafia, ma di condannare ogni prepotenza, ribellandoci alle ingiustizie.
Questo mi ha insegnato Giovanni Falcone. Dopo oggi Falcone è un esempio per me. Vorrei diventare un magistrato come lui.
Vorrei ringraziare gli attori dell’Accademia OltrePalco, che oggi mi hanno insegnato tante cose: sono tornata a casa felice, più consapevole e forse anche un po’ più coraggiosa .
Giulia Maggiore