Venerdì 24 gennaio 2025, in occasione della Giornata Mondiale dell’Educazione, nell’auditorium della nostra scuola, insieme a genitori, insegnanti e rappresentanti delle istituzioni cittadine, abbiamo ospitato Lucia Schiralli, insegnante e autrice di libri per bambini e per ragazzi, per dialogare con lei sul senso della lettura e anche sul perché, talvolta, sia difficile leggere.
L’incontro è stato davvero interessante e coinvolgente. La competenza della nostra ospite, unita alla sua straordinaria capacità di entrare in sintonia con le persone, hanno permesso a ragazzi e adulti di ascoltare, ma anche di parlare di sé, sentendosi liberi di esprimere idee e sentimenti.
Abbiamo intervistato Lucia Schiralli per i nostri lettori.
Nel suo articolo “Siamo nati per leggere” afferma che la lettura, a differenza di quanto si potrebbe pensare, non è accessibile a tutti, perché le condizioni socio-economiche delle persone fanno sì che in pratica non tutti abbiano la possibilità di leggere. Cosa crede che si potrebbe fare per risolvere questo problema?
Si potrebbe creare una bella sinergia, e stasera la vedremo già, fra scuola, famiglia, territorio…
Tra poco, infatti, proprio qui, saremo tutti insieme: ci sarete voi alunni e ci saranno i vostri genitori, i docenti, la dirigente, i rappresentanti delle istituzioni, l’assessore… Tutti insieme per confrontarci proprio su questo tema. Io sono convinta che questa bella sinergia possa aiutarci a superare questo problema.
Visto che si interessa molto della lettura, che tiene incontri che hanno la lettura come argomento e che sta anche scrivendo un libro sulla lettura, immaginiamo che la lettura per lei sia importante nella vita delle persone. Nella sua vita, cosa produce di bello la lettura ?
Per esempio essere qui con te, con i tuoi compagni e con le vostre professoresse in questa vostra scuola, che mi piace tanto. Nella mia vita la lettura ha prodotto tanti incontri, qualcuno veramente importante.
Quando e come è nato il suo amore per la lettura?
Io nasco pessima lettrice. A casa mia, mamma e papà leggevano tantissimo, e io mi sentivo male perché non riuscivo a leggere quanto loro; facevo una grande fatica. Quando sono cresciuta, mi sono laureata e ho iniziato ad insegnare, ho ritrovato quella mia stessa fatica nei miei alunni più giovani e anche, quando ho insegnato all’Università della Terza Età, in quelli più grandi. Allora ho iniziato a studiare i motivi di questa difficoltà che accomuna molte persone, e studiando ho capito tante cose. Poi sono diventata una brava lettrice e ora viaggio sempre con i libri.
Pensa che ci sia un’età giusta per iniziare a leggere?
Sì, assolutamente sì! C’è un’età giusta ed è quella in cui il nostro cervello è pronto: intorno ai cinque, sei anni un bambino è pronto per iniziare a leggere. Quando raggiunge gli otto anni, invece, è pronto per avvicinarsi alla grammatica; non prima, altrimenti va incontro a delusioni e frustrazioni inutili.
Qual è il suo genere letterario preferito e qual è il libro che ha proprio amato?
Il mio libro della vita è L’amore ai tempi del colera, ma ci sono anche Il nome della rosa e 1Q84 di Murakami; in realtà, tutti i libri di Murakami mi piacciono tanto tanto. In merito alla prima domanda, quella sul genere letterario preferito, ti dico che mi piace molto il romanzo, ma leggo anche i testi poetici e adoro i saggi. Insomma, mi piacciono un po’ tutti i generi!
Spesso i film sono tratti da libri; c’è un film che lei reputa più bello del libro da cui è tratto?
A me è piaciuto molto il film tratto da L’amico ritrovato, ai ragazzi è più accessibile del libro. Anche Il nome della rosa è fatto proprio bene.
Spesso gli adulti dicono di amare la lettura, ma di non leggere per mancanza di tempo. A noi sembra una scusa. Lei cosa ne pensa?
Sono d’accordo. La fascia di lettori più accaniti è la vostra; al contrario, gli adulti non leggono tanto…
Come insegna ai suoi alunni ad amare la lettura?
Leggendo. Ogni giorno leggo un libro per 10 minuti. Proprio oggi ho proposto ai miei ragazzi un esperimento da fare nel secondo quadrimestre: non sarò io a leggere, ma saranno loro a portare da casa libri, giornali o qualsiasi cosa vogliano (persino l’etichetta del pelato, per farti un esempio) e la leggeranno per 10 minuti. Ho già fatto questo esperimento una volta, ma non è andato tanto bene perchè di solito gli alunni si distraggono; seguono molto di più quando a leggere ad alta voce è un insegnante, o la mamma o il papà. Comunque ci riprovo.
Pensa che le parole siano sempre abbastanza per esprimere un’idea o ci sono cose che le parole non riescono a descrivere?
L’amore. L’amore proprio non si può descrivere. Dante, Giacomo Leopardi, Aristotele hanno espresso il concetto di ineffabilità dell’amore, cioè l’impossibilità di descrivere con le parole quello che si prova. Dante dice che provare ad esprimere certi concetti con le parole è come camminare trovandosi improvvisamente davanti un grande masso. Se io ti dovessi spiegare l’amore che provo per Rosa e per Andrea, che sono i miei figli, non troverei il modo per farlo, non ci sono le parole.
Quale libro regalerebbe ad un adolescente di 13 anni che non ama la lettura?
Un albo di Suzy Lee, un bellissimo silent book che si intitola L’onda.
E quale ad un adulto che non ama la lettura?
Questa è una domanda bellissima! Davvero bellissima! Sicuramente non un romanzo di Murakami perché è troppo difficile… Forse anche in questo caso inizierei con qualche albo illustrato, per esempio Here di Richard McGuire, che è il padre di tutti gli albi illustrati.
Questo Natale ha regalato o ricevuto libri? Se sì, quali?
Certo, tanti libri. Ho regalato soprattutto libri di Banana Yoshimoto, di Murakami. E poi i miei…
Sappiamo che lei ha due figli: amano leggere?
Ad Andrea non piace leggere, lo fa solo quando è costretto; Rosa invece è una grande lettrice.
Quali consigli darebbe ai genitori che vorrebbero aiutare i figli ad amare la lettura?
Quello di leggere ad alta voce, di farsi vedere leggere e di comprare tanti libri; certo i libri costano, ma si possono acquistare anche gli audiolibri, che magari attirano di più i ragazzi.
Ci dica tre cose da fare e tre da non fare quando ci si accosta alla lettura.
Tre cose da fare: guardare le illustrazioni; leggere “spizzicando” (come dice Pennac, non è necessario leggere tutto il libro); andare tante tante volte in libreria. Tre cose da non fare: non arrendersi mai; non buttarsi giù quando non si riesce a leggere; non leggere solo i libri cartacei ma anche quelli digitali e ascoltare gli audiolibri.
Da parte di tutta la comunità della Zingarelli, grazie a Lucia Schiralli per questo bellissimo pomeriggio.
Giulia Bux