Noi non lo sapevamo fino a qualche giorno fa, ma abbiamo scoperto, leggendo in classe con la nostra insegnante una notizia su un giornale, che esistono delle batterie giganti, grandi quanto un container: sono le BESS, acronimo per Battery Energy Storage System, e servono a immagazzinare energia per rilasciarla quando serve. Ma la cosa sensazionale è che consentono di produrre ELETTRICITÀ PULITA. Costano un sacco, ma abbiamo capito che per fortuna non sappiamo quale genio della finanza ha creato un grande salvadanaio, che si chiama CIF (Climate Investiment Funds), che con 400 milioni di dollari ha consentito di avviare 12 progetti finalizzati ad impiantare da qualche parte queste SUPERBATTERIE. Tra i primi cantieri in corso, tre si trovano in Sardegna, a Quartucciu, Selargius e Portovesme, un altro dovrebbe sorgere nelle vicinanze di Cagliari: dovrebbe trattarsi di un grande accumulatore dalla potenza di una centrale elettrica, formato da 784 container, da posizionare su delle aree ora agricole, da espropriare quindi agli agricoltori … nota dolente.
I Sardi hanno protestato, secondo noi giustamente, manifestando nelle piazze dove hanno raccolto firme per fermare questa iniziativa: si sentono sfruttati e hanno paura che la loro regione venga trasformata in un ESPORTATORE DI ENERGIA.
Le Bess infatti, hanno come vantaggio il fatto di essere utili e di ridurre il costo dell’energia, ma hanno anche degli svantaggi:
• hanno una capienza limitata;
• occupano grandi spazi;
• causano l’espropriazione dei terreni agricoli;
• hanno costi alti per lo smaltimento, una volta esaurita la loro funzione;
• in caso di incendio o esplosione i fumi tossici sono pericolosi per la salute
È una bella sfida cercare di trovare il giusto equilibrio tra progresso e sostenibilità!
E voi da che parte state?
L. Amodio, P. Amodio, R. Catizone, E. Palermo, S. Satalino