Quando pensiamo alla salute, la nostra mente immagina vaccini, medicine, dottori, e tutte quelle cose che servono a prevenire o a curare malattie fisiche, come il male al ginocchio, la febbre …
Ma avete mai pensato che anche la nostra mente talvolta ha bisogno di aiuto?
Sì, parlo della salute mentale: fino a qualche anno fa parlare di questi argomenti veniva considerato “imbarazzante” o “strano”, ma adesso sempre più persone sanno che non c’è niente di male a chiedere un aiuto per risolvere un problema che i nostri occhi non possono vedere.
Gli psicologi sono figure importantissime, perché aiutano a risolvere enigmi mentali e problemi invisibili con delicatezza e maestria; per questo bisogna sapere che NON C’è NIENTE DI MALE a chiedere aiuto non solo per stare bene fisicamente ma anche mentalmente.
Il disagio psicologico conduce spesso ad avere un rapporto difficile con il proprio aspetto fisico.
“Secondo voi sono bello?” È questa la domanda che molti ragazzi si fanno, cercando risposte nello sguardo e nelle parole degli altri.
Nella nostra generazione, piena di pregiudizi e stereotipi , la bellezza fisica sta sempre al primo posto; se non sei bello, o sei uno sfigato o hai un carattere orribile. E’ brutto a dirsi, ma tanti ragazzi e ragazze la pensano così.
Ormai nel mondo ci sono degli standard di bellezza che per molti sono irraggiungibili, per questo molto spesso si ricorre alla chirurgia plastica anche in età molto giovane.
Sempre più ragazze e ragazzi si “rifanno” seno, naso, zigomi e altro ancora, a soli vent’anni o poco più, questo rovina i tratti unici del loro viso solo per “soddisfare” degli standard. Ma da dove vengono questi standard? Ovviamente dalla RETE.
Parlo di TikTok, Instagram, Facebook e altri social network grazie ai quali davvero finiamo tutti in una rete invisibile attraverso la quale si diffondono stereotipi per i quali se sei donna e non hai una borsa piena di trucchi, sei una sfigata, o se sei maschio e non hai i muscoli, sei un debole.
Anche per questo bambine tra i sette e i nove anni già si rovinano la pelle ( e il cervello!) utilizzando prodotti che non servono e truccandosi in continuazione: loro, ovviamente, non lo sanno ma questo gli porterà danni molto gravi nel futuro.
Sappiamo che queste bambine non hanno colpa, ma ce l’hanno i loro genitori, che consentono l’utilizzo del telefono a un età non adatta. Forse le loro mamme e i loro papà non lo sanno, ma quando danno il telefono, tablet o qualsiasi altro dispositivo alla propria figlia o al proprio figlio stanno aprendo loro la porta di un mondo pieno di pericoli, dai quali i piccoli non sono in grado di proteggersi.
Strano che quegli stessi genitori, magari, abbiano paura a farli giocare a palla in cortile, no??
Matteo Borracci