«Un affare è comprare qualcosa che non ti serve ad un prezzo al quale non puoi resistere.»
(Franklin P. Jones)
Da dove deriva la parola SHOPPING? Il suo significato è: “Il giro di negozio in negozio per fare acquisti”. La sua etimologia deriva dall’inglese: si tratta infatti di un deverbale di to shop, ‘comperare’. Nella lingua di origine i termini shop e shopping hanno un uso ampio e non sempre specifico, includendo dalla spesa quotidiana di beni di prima necessità come gli alimentari, all’acquisto di altri prodotti di vario genere. In italiano, invece, la parola si riferisce soprattutto ad indumenti e accessori, ed è legata quindi più al piacere di spendere un po’ di soldi e togliersi uno sfizio che all’utilità dell’oggetto comprato.
Lo shopping non consiste soltanto nell’acquisto in sé, ma spesso è un vero e proprio rito: ad esso si dedica come minimo mezza giornata, solitamente in piacevole compagnia, passando da un negozio all’altro soprattutto per valutare e condividere idee su questo o quell’altro capo o articolo, per poi dirigersi verso il tavolino di un bar per fare quattro chiacchiere con calma e il resoconto della giornata; e non importa se alla fine di un lungo percorso ci si ritrova tra le mani una o venti buste…
Ma con chi è nato lo shopping? E chi lo porta avanti oggi?
Eccovi un po’ di storia.
La STANDA è stata una catena italiana di supermercati fondata nel 1931 dalla famiglia Monzino e attiva nei settori dei grandi magazzini. Come tale ha smesso di esistere nel 2004, sopravvivendo nella vendita del settore alimentare fino al 2012.
L’UPIM nacque come negozio di abbigliamento a Milano il 9 Maggio 1928. Inizialmente gli fu dato il nome di UPI (UNICO PREZZO ITALIANO), ma in seguito, per distinguersi da un’agenzia pubblicitaria, prese appunto il nome di UPIM (la “M” sta per Milano).
Dopo la seconda rivoluzione industriale sorsero le società di massa, che portarono un grande cambiamento sociale e culturale. Con i lavori nelle fabbriche i salari aumentarono e quindi le persone avevano più denaro da spendere: fu così che nacquero i primi grandi magazzini, dove si cominciò a fare quello che noi oggi chiamiamo SHOPPING.
Il primo grande magazzino della storia venne chiamato LE BON MARCHÈ e fu inaugurato a Parigi nel 1852. Fu tale il suo successo che fu iniziata la costruzione di un nuovo edificio da Louis-Auguste Boileau nel 1867. Louis Charles Boileau, suo figlio, continuò a costruire il negozio nel 1870, sotto la consulenza di Gustave Eiffel per una parte della struttura.
Lo shopping è spesso un’azione di tipo sociale e, proprio con questa idea, l’architetto austriaco ebreo e socialista David Viktor Grünbaum (migrato negli USA con il nome di Victor Gruen) ideò i primi centri commerciali creando spazi in cui, oltre a fare shopping, fosse possibile socializzare.
Negli anni ’50 nacquero così il Southfield alle porte di Detroit e il Southdale Center di Minneapolis: spazi multifunzionali che contenevano negozi (più di 70 – molti per l’epoca), fontane, sculture e aree dove fermarsi a chiacchierare. Il fascino dei centri commerciali si è poi spostato dal nuovo al vecchio continente, dove le strutture hanno subito un’evoluzione con l’inserimento degli ipermercati.
L’Italia ha proposto il suo primo mall (centro commerciale) nel 1971 a Bologna, seguito tre anni dopo da quello di Cinisello Balsamo. Nel 2020 il Bel Paese contava oltre 1.000 centri commerciali.
Il centro commerciale più grande al mondo è il Dubai Mall, una vera e propria attrazione per i consumatori con oltre 1200 negozi, 120 ristoranti e bar, un acquario enorme con 30.000 pesci, una pista da pattinaggio olimpica e perfino la possibilità di fare bagni di schiuma da Acqua di Parma. Esso occupa una superficie lunga 700 metri e larga 600 metri e raggruppa almeno 10 centri all’interno dell’intero complesso che contano, tra l’altro, 16000 posti auto. Tutt’intorno sorgono altre strutture residenziali, sia grattacieli, sia edifici più bassi, nonché la torre più alta del mondo, il Burj Khalifa. L’intera area intorno e il centro commerciale sono stati completati nel 2015, con un investimento che si aggira intorno ai 20 miliardi di dollari.
Per tornare in Italia, vediamo ora quali sono alcuni tra i più importanti negozi presenti all’interno dei nostri centri commerciali.
Bellezza e salute
BOTTEGA VERDE: nasce a Pienza, un caratteristico borgo in Toscana. Inizia a produrre cosmetici nel 1972 e da piccola erboristeria è diventata una grande azienda cosmetica con oltre 350 negozi monomarca.
DOUGLAS: John Sharp Douglas apre una fabbrica di sapone nel famoso distretto di Amburgo Speicherstadt. Berta Kolbe è la prima donna a prendere le redini della fabbrica di sapone e a concedere a terzi una licenza per il nome. Le sorelle Anna e Maria Carstens aprono la prima “Parfümerie Douglas” al Neuer.
KIKO MILANO: nasce nel 1997 da un’idea di Stefano Percassi, uno dei sei figli di Antonio Percassi, il fondatore del gruppo di famiglia. Il primo punto vendita della nuova linea di cosmetici è costituito da un corner di 8 metri quadrati all’interno dello storico negozio Fiorucci di piazza San Babila, a Milano.
WYCON: un brand italiano nato nel 2009 da un’intuizione di Gianfranco Satta, imprenditore e distributore storico nel settore della cosmetica femminile, e Raffaella Pagano, product manager, profonda conoscitrice del mondo del make-up e body care.
YVES ROCHER: è nel piccolo villaggio di La Gacilly, in Bretagna, che Yves Rocher è nato il 7 aprile 1930. Suo padre è un cappellaio, il suo negozio è al piano terra della loro casa: è da lì che la sigla commerciale di Yves Rocher è nata.
Gioielli
PANDORA: il brand affonda le sue umili origini nella Copenaghen del 1982, dove i due coniugi Per e Winnie Enevoldsen aprirono la loro piccola bottega orafa in via Nørrebrogade. Il rapido successo della loro attività li spinge ben presto a decidere di dedicarsi alla vendita all’ingrosso.
SWAROVSKI: fondata nel 1895 in Austria, l’azienda progetta, produce e commercializza cristalli di alta qualità, gemme naturali e sintetiche oltre che prodotti finiti come gioielli, accessori e sistemi di illuminazione.
STROILI: nasce nel 1996 da un’idea innovativa: rendere accessibile il mondo del gioiello a chiunque desideri indossare qualcosa di unico ed inimitabile.
Occhio alle esagerazioni!
Il mondo dello shopping non ha solo aspetti positivi. Lo shopping, infatti, può diventare “shopping mania” quando questa passione si trasforma in un’ossessione, facendoci diventare shopaholic; esiste inoltre il social shopping, ovvero il commercio elettronico basato sulla collaborazione tra i vari utenti, che si scambiano pareri e consigli su un determinato prodotto o servizio, o che addirittura si raggruppano per ottenere sconti e prezzi vantaggiosi. Ciò ha contribuito a trasformare qualcosa di frivolo in patologico e, nonostante la crisi economica, questo fenomeno è in costante aumento.
Serena Delvecchio, Monica Musicò