Quando il pesce nella rete sei tu

Cari lettori, vi siete mai chiesti quali pericoli si possono trovare nel dispositivo elettronico che ora state usando per leggerci?

Noi sì, e ne abbiamo discusso martedì 5 novembre con due esponenti della Polizia di Stato che sono venuti nella nostra scuola proprio per parlare con noi dei pericoli della rete.

Uno di questi, di cui si parla troppo poco, purtroppo, è l’adescamento.

È proprio come una forma di pesca: il pescatore, in questo caso un adulto in cerca di immagini di ragazzi e ragazze, crea un’ “esca”, cioè un profilo fake per catturare dei minori inconsapevoli e farsi consegnare spontaneamente fotografie in cui sono poco vestiti o addirittura nudi.

Per arrivare al suo scopo, l’adescatore finge di essere anche lui un ragazzo, o comunque una persona perbene, dialoga in rete con la sua preda convincedola di essere chi dice di essere e ottiene a poco a poco la sua completa fiducia.

E’ proprio questo il problema dell’internet: lì si può fingere di essere chiunque, da un ragazzino appassionato di calcio e che tifa Juve, ad una ragazzina che ama la musica…

Come evitare di essere adescati?

Innanzitutto parliamo online solo con chi conosciamo di persona!

Non diamo a nessuno le password dei nostri dispositivi, perché qualcuno potrebbe prenderci senza che lo sappiamo le foto che abbiamo nel nostro telefono.

Assicuriamoci di proteggere la password del wi-fi di casa nostra: se qualcuno commette un reato mentre usa la nostra rete, la polizia postale penserà che lo abbiamo compiuto noi, perché a rete è di casa nostra!

Detto questo, certo, su Internet ci si può divertire, ma ricordiamoci sempre di non pubblicare ciò che non mostreremmo agli altri nella realtà e di chiedere subito aiuto agli adulti se qualcosa non va.

I. Zaimi

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