È stato scoperto, grazie a numerose inchieste, che molti rifiuti spesso diventano materie prime da cui si ricavano oggetti di uso quotidiano. Ma come avviene ciò?
I rifiuti (come i teli di plastica usati in agricoltura, toner di stampanti, pet-coke di petrolio…) vengono spediti in alcuni siti – teoricamente per essere trattati, ma spesso si tratta solo di una formalità – e diventare così materia prima, che può liberamente essere spedita in Cina. Giunta in Cina essa viene trattata nelle foreste cinesi in modo artigianale, non sicuro e a costi bassi, per poi essere venduta come materia prima alle industrie.
I prodotti finiti inquinati, come giocattoli per bambini, pasticche per i freni, piatti e bicchieri di plastica vengono poi etichettati con un marchio europeo contraffatto e spediti in Europa. Uno dei porti dove arrivano merci contraffatte e da cui vengono spediti rifiuti nocivi è proprio quello della nostra città, Bari. Infatti sono stati scoperti container pieni di questi rifiuti, che vengono posizionati in modo strategico affinché superino i controlli.
Tutti noi adolescenti conosciamo i colossi cinesi del fast fashion come Shein, Temu e Aliexpress. Un’indagine di CBC Marketplace ha rivelato che alcuni prodotti di queste aziende contengono piombo, PFAS e ftalati. Una giacca per bambini esaminata conteneva quasi 20 volte la quantità di piombo considerata sicura da Health Canada. Greenpeace, inoltre, ha denunciato che alcune sostanze chimiche utilizzate in certi prodotti superano i limiti di legge UE. E la pelle, a contatto prolungato con queste sostanze, le assorbe. Molte volte ci capita di indossare vestiti provenienti da queste aziende senza sapere che sono nocivi e pericolosi per noi e per l’ambiente! Abbiamo deciso di parlarvi di questo argomento perché quest’anno la nostra scuola si impegnerà affinché il tema ambiente sia affrontato con impegno da docenti e alunni durante le ore scolastiche ed extra scolastiche con iniziative e progetti!
E tu, quanto ci tieni all’ambiente?
Bianca Ferrara