Amate i romanzi che toccano il cuore? E quelli misteriosi ed avvincenti, che vorreste non finissero mai? Quelli i cui personaggi ti diventano talmente familiari che alla fine ti sembra di conoscerli davvero?
Beh, se non l’avete ancora fatto, dovete assolutamente leggere il romanzo “Giuditta e l’orecchio del diavolo” di Francesco d’Adamo.
Il romanzo parla di guerra, di discriminazione, di dolore ma anche di amicizia, di amore incondizionato e di impegno in nome della coscienza.
Prima di iniziare la lettura, però, allacciate le cinture di sicurezza perché farete un viaggio nel passato, precisamente nel 1944, quando l’Italia era sconvolta dalla guerra e i partigiani si battevano coraggiosamente in nome della Libertà.
Ebbene, nel cuore di una notte d’autunno, alcuni uomini bussano alla porta di Caterina, moglie di Sandokan, pseudonimo del partigiano Oreste. Le svelano un terribile segreto e le affidano una bambina di nome Giuditta, che a partire da quel momento tutti conosceranno con il nome di Maria.
Giuditta è una strana ragazzina, capace, pur essendo cieca, di muoversi con sicurezza per i sentieri impervi delle montagne, capace di parlare con gli animali e di curare con le erbe.
La bambina nasconde un passato misterioso ed “è illuminata da un fuoco che può ardere solo in chi conosce nel profondo il terrore ma sa piegarlo a proprio favore”.
Un giorno Giuditta scopre l’Orecchio del Diavolo, un posto terrificante e maledetto, dove si trova un muro alto e concavo, con al centro un sedile. Seduta lì, passa le sue giornate, ascoltando voci e rumori che arrivano dal fondovalle.
Per Natale, dopo mesi trascorsi tra le montagne per combattere contro i nazifascisti, Sandokan e otto dei suoi uomini tornano finalmente in paese per riabbracciare per qualche giorno i propri cari. Ma il giorno della vigilia all’uscita dalla chiesa…
Beh, non possiamo aggiungere altro!!
Se abbiamo “acceso” la vostra curiosità e il vostro interesse, correte in libreria!
“Erano le voci degli spiriti – dicevano- erano le voci dei morti. Erano incomprensibili, strane, sibilanti: qualche volta mormoravano come l’acqua dei torrenti, qualche volta sembravano gridare e chiedere qualcosa.”
Con le parole di Giuditta vi lasciamo alla lettura di questo bellissimo romanzo, sperando che possiate provare le nostre stesse emozioni.
Buona lettura e al prossimo viaggio tra i libri!
Perside Cervini, Giulia Fanelli, Federico Grassi, Simone Loseto
Disegno di Simone Loseto