A SCUOLA DI EMPATIA

Quest’estate, guardando le paraolimpiadi, c’è stata un’atleta che mi ha colpito particolarmente: il suo nome è Carlotta Grilli. La giovane nuotatrice di 23 anni è cieca dalla nascita per colpa della malattia di Stargardt che l’ha costretta a vivere la sua vita nell’oscurità. In classe, poi, è capitato che abbiamo parlato dell’argomento con la professoressa di Educazione Fisica, riflettendo su quanto debba essere difficile vivere con una disabilità.

Così, per qualche ora, ho voluto provare ad immedesimarmi nella sportiva ed ho provato una strana sensazione: mi sono sentita incompleta, come se mi mancasse un pezzo… ho pensato alle tante piccole e grandi difficoltà quotidiane che una persona cieca deve superare: perfino versare un po’ d’acqua in un bicchiere per lei si può trasformarsi in qualcosa di complicato.

Questo ‘esperimento’ però mi ha insegnato che non bisogna mai arrendersi e che se si vuole si può! Il percorso può essere difficile e ricco di ostacoli che rischiano di farci crollare, ma con ciò che si ha si può fare davvero molto… Certo occorre tanta forza di volontà e l’aiuto e la comprensione di chi ti sta accanto, ma alla fine puoi scoprire risorse dentro di te che forse non sapevi nemmeno di avere.

Gaia Trentadue

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