Domenica 2 giugno, a Monopoli, si è tenuto per il terzo anno consecutivo il “MONOPOLELE”, un festival che unisce appassionati di ukulele provenienti da tutto il mondo.
La splendida notizia è che tra i musicisti appassionati di tutto il mondo, era presente anche il nostro compagno di classe Afro Stragapede. Naturalmente non potevamo non intervistarlo!!
Il benjolele è uno strumento poco conosciuto. Come l’hai scoperto? E cosa ti è piaciuto e ti piace di questo strumento? Raccontaci un po’…
L’ho conosciuto circa un anno fa quando, in vacanza nella nostra casa al mare, girovagando sul web insieme a mio padre, mi sono imbattuto in questo strumento. Ci siamo incuriositi e l’abbiamo acquistato.
In realtà, mio padre lo conosceva già un po’, ma quando ha visto che mi interessava ha cominciato a studiarlo meglio.
Il bengiolele mi piace perché ha un suono squillante, l’ukulele un suono dolce: quindi questi due strumenti, avendo caratteristiche diverse a livello sonoro, si completano.
Ti sei mai esibito prima di oggi o questa è la prima esibizione?
In realtà questa non è stata la mia prima esibizione perché la prima volta è stata alla recita di Natale di quest’anno, a scuola. Però questa è stata la mia prima esibizione davanti ad un pubblico molto ampio, in quanto oltre a suonare nella chiesa dei santi Pietro e Paolo di Monopoli, ci siamo esibiti anche per le vie della città, dove ci ascoltavano davvero in tanti.
Ti piace suonare in pubblico o soffri un po’ la presenza di chi ti ascolta?
Come credo tutti, all’inizio sono teso e ho la classica ansia da prestazione, poi, mentre suono, svanisce tutto e mi godo la bellezza del momento.
Da quanto tempo suoni il benjolele?
Da circa un anno, però prima suonavo l’ukulele e quindi, dal momento che sono simili, non è stato difficile imparare a suonarlo.
Suoni anche altri strumenti?
Sì, suono anche il basso elettrico e il basso ukulele.
Ti sei esibito con tuo padre. Anche a casa suonate insieme? E’ lui il tuo maestro?
Per prima cosa mi piace raccontare che ogni volta che mamma era incinta di uno di noi tre fratelli, siamo in tre, papà si metteva nel “lettone” accanto a lei e suonava il mandolino. Forse per questo tutti amiamo la musica.
Mi sono esibito solo con mio padre anche se abbiamo un gruppo familiare composto da papà , me e i miei fratelli Alberto e Angelo. Papà suona pianoforte, chitarra, dobro (cioè una chitarra blues), tromba e flicorno; Alberto tastiera e batteria, basso elettrico e basso ukulele, Angelo suona le tastiere.
Visto che suonate tutti, praticamente, a casa suonate insieme?
A volte sì, io suono spesso con mio padre. La nostra band si chiama “Circo Povero”: poiché siamo pochi, come si faceva nel circo povero, cioè con pochi elementi, ci scambiamo gli strumenti e possiamo farlo perché siamo polistrumentisti.
Papà mi ha iniziato all’ukulele, ma per il resto io sono autodidatta.
Come sei venuto a conoscenza di questo evento?
Anche questa volta c’entra il web, infatti mio padre ed io in rete abbiamo saputo di questo evento e ci siamo iscritti.
Sembra che tu e tuo padre abbiate un bellissimo rapporto e trascorriate molto tempo insieme. E’ così?
Sì. Anche se magari è da poco tornato a casa dal lavoro, papà è sempre disponibile per me, e quindi facciamo molte cose insieme. Abbiamo caratteri diversi, ma ci accomunano la passione per la musica e per l’ordine.
Cos’è per te la musica?
La musica è per me la possibilità di esprimere i miei sentimenti e le mie emozioni. La cosa bella della musica è che è per tutti, non importa se sei alto, basso, se hai le dita grandi o sottili… basta solo avere passione.
In futuro ti immagini musicista ?
No, ma suonare resterà sempre la mia passione. Anche quando lavorerò, nessuno potrà impedirmi di coltivare la mia passione, magari suonando con gli amici al pub.
Ascoltando le parole di Afro è stato un po’ come essere presenti al festival, uniti dallo stesso talento e dalla stessa passione. La musica unisce, e il prossimo anno, al Monopolele, ci saremo anche noi!
Elena Bottiglieri, Sabrina Pinto, Iris Zaimi