Assistere allo spettacolo circense delle “Anime in Equilibrio” è stato davvero emozionante.
La cosa più bella è stata che ognuno di noi della redazione di ZingarelliNews, eravamo un gruppetto, ha provato emozioni diverse: qualcuno ha sentito la forza dello stare insieme, qualcuno l’incredibile energia che si sprigionava dal movimento, qualcuno la fatica del resistere nei momenti in cui ciò che abbiamo intorno crolla… Tutti, però, abbiamo sentito forte la straordinaria bellezza di fare qualcosa insieme.
Ad un certo punto i ragazzi e le ragazze presenti sul palco hanno cominciato a camminare in ordine sparso. Apparentemente la situazione era tranquilla, ma poi, all’improvviso, qualcuno gridava CADO e si lasciava cadere. Gli altri correvano a sostenerlo e lo sollevavano impedendogli di arrivare fino a terra.
Lui o lei allora riprendeva a camminare. E dopo poco qualcun altro gridava CADO e la scena si ripeteva. A turno, proprio come nella realtà, tutti cadevano e avevano bisogno di essere soccorsi. Nessuno cade davvero, però, se qualcuno è lì per sostenerlo.
Che bello! Se nessuno è solo, nessuno cade, e se sta per cadere, in qualche modo si rialza.
C’è stata molta emozione e i ragazzi e le ragazze che si sono esibiti, alla fine dello spettacolo erano sorridenti e felici: si capiva che tutti avevano vissuto una bellissima esperienza …
Il loro maestro ha partecipato allo spettacolo insieme a loro, e anche questo è stato molto bello.
Quasi ci sentivamo a disagio ad avvicinarci ai ragazzi del gruppo, ma poi Angela Albanese ci ha aiutato e abbiamo intervistato Raffaele, 17 anni. E’ simpatico e appare sereno e sicuro di sé.
Come sei arrivato a questa esperienza? Sinceramente non avevo mai pensato di avvicinarmi al mondo del circo. Quando ho conosciuto lei (indica la ragazza che nel frattempo si sta avvicinando sorridente) e ci siamo fidanzati, mi ha chiesto se volessi partecipare anche io a questo laboratorio al quale si era iscritta. Ho detto di sì, e il risultato e ciò che avete visto oggi…
Come si chiama lei, dunque? Maria Francesca- risponde- e abbraccia la ragazza bruna che nel frattempo sta accanto a lui.
Cosa ti è piaciuto di più di questa esperienza? Sicuramente che siamo stati liberi di essere quelli che siamo, senza dover utilizzare maschere che nascondono i nostri sentimenti o il nostro vero essere.
Com’è stato il clima tra voi? C’è stato qualche momento di tensione, come capita a volte nei gruppi?
Per la maggioranza del tempo che abbiamo trascorso insieme siamo stati sereni e il clima è stato rilassato, perché tutti siamo stati sempre rispettosi degli altri. Ovviamente qualche minuto prima della performance c’è stata un po’ di ansia e un po’ di agitazione tra noi partecipanti, ma nulla di importante.
Tra le cose che hai imparato a fare grazie a questo laboratorio, quale ti ha dato maggiore soddisfazione?
La giocoleria. Ma devo dire che mi sono divertito davvero molto in generale proprio. Ad essere sincero non me l’aspettavo. E non mi aspettavo di uscirne completamente nuovo.
Prima di sperimentare questo mondo pensavo anche io, come tanti, che chi fa il circo sputi fuoco, domi leoni, voli… invece quando provi tu direttamente capisci che il circo è una cosa completamente diversa. La magia di riuscire ad essere se stessi.
Che meraviglia, chissà che un’esperienza del genere non si possa portare anche nella nostra scuola…
Giulia Rana e Anna Amorisco