Il nostro istituto da circa 10 anni partecipa al progetto Scuola-Ferrovia, promosso dal Dopolavoro Ferroviario di Bari e finalizzato alla promozione del treno come mezzo di trasporto sostenibile e alla sensibilizzazione dei ragazzi contro il vandalismo. Oltre alle lezioni teoriche (a cui abbiamo assistito a scuola nel mese di febbraio) e al concorso Stop al vandalismo (che si concluderà a fine maggio con la premiazione dei lavori migliori), il progetto prevede nel mese di aprile una serie di visite guidate a strutture ferroviarie di particolare interesse. Le classi seconda I e seconda L, sorteggiate tra tutte le classi seconde della scuola, hanno così avuto la fortuna di visitare il Museo Ferroviario della Puglia a Lecce.
E’ stata per noi un’esperienza fantastica!
Appena entrati nel cortile del museo, abbiamo visto il vagone di un vecchio treno trasformato in biglietteria e negozio gadget (spillette, cartoline, fotografie…): le premesse sembravano davvero interessanti. Subito dopo abbiamo incontrato la nostra guida, un volontario giovanissimo che ci ha trasmesso la sua grande passione per i treni “ereditata” dal nonno paterno e che ci ha entusiasmato con le sue descrizioni e i suoi racconti particolareggiati.
Ci ha spiegato, per esempio, che il museo ha recuperato negli anni 35 mezzi tra locomotive, carri e carrozze, tutti visionabili durante la visita. Ogni mezzo aveva un suo nome che lo identificava e che era legato alle sue caratteristiche. La maggior parte delle carrozze che abbiamo visto risalgono ai primi anni del Novecento, erano adibite al trasporto passeggeri ed erano divise in tre classi (contrariamente a quanto accade oggi, quando le classi disponibili sono soltanto due), la A, la B e la C: quelle di classe A erano coperte e dotate di tutti i confort dell’epoca (tende, riscaldamento, sedili imbottiti, portabagagli); quelle di classe B erano sempre coperte, ma i sedili erano di legno e non erano sempre riscaldate; infine quelle di classe C consistevano solamente in file di sedili allineati allo scoperto, per cui chi viaggiava era soggetto alle intemperie del tempo atmosferico.
Oltre alle carrozze viaggiatori, abbiamo visto anche carri utilizzati per il trasporto di merci di diversa natura come vino e acqua potabile, o carrozze postali cioè destinate al trasporto della corrispondenza, o addirittura carrozze “cellulari”, cioè vere e proprie prigioni ambulanti con tanto di celle per il trasporto dei detenuti.
La guida ci ha anche mostrato il modo in cui funzionavano le locomotive, sia a vapore sia elettriche, e come si guidavano i treni, quali erano i segnali di rallentamento, di manovra o di indicazione, quali erano e come funzionavano gli apparecchi di comunicazione e di sicurezza.
Poi ci ha accompagnato in una carrozza nella quale è allestita la mostra “Signori, in Carrozza!”, dove è possibile ammirare numerose riproduzioni di manifesti ferroviari d’epoca; questi manifesti venivano usati per pubblicizzare il turismo ferroviario e documentano l’importanza crescente delle ferrovie in tutto il mondo, dall’Europa all’America, dalla fine dell’Ottocento in poi. Abbiamo anche visto un bellissimo plastico lungo ben 14 metri e profondo quasi due metri, che riproduce in scala un paesaggio tipicamente meridionale percorso da treni d’epoca: fantastico!
La visita al Museo Ferroviario della Puglia ci ha davvero arricchito: i volontari che lavorano al Museo si impegnano ogni giorno nella raccolta e nella valorizzazione di treni, carrozze, modellini e altri oggetti che sono inestimabili, non solo per il loro valore “materiale” ma soprattutto perché sono importanti testimonianze storiche e culturali. Per questo tutti almeno una volta dovrebbero visitare questo luogo magico, per approfondire un pezzo della nostra storia e per farsi contagiare dalla passione per i treni!
Giovanni Lorusso