“Mi piace Spiderman…e allora?” è un libro di narrativa pubblicato nel 2014 dalla casa editrice Settenove Edizioni.
L’autrice è Giorgia Vezzoli, poetessa, autrice, comunicatrice e attivista femminista, mentre l’illustratore è Massimiliano Di Lauro e collabora con riviste italiane e straniere.
La protagonista di questo breve libro che conta 62 pagine è Cloe, una bambina di sei anni che sta per iniziare la scuola elementare.
Cloe non è una bambina “ordinaria” e neanche i suoi genitori lo sono. Infatti, si diverte con i giochi da maschi piuttosto che con le Winx e con le bambole.
Cloe decide di far comprare ai suoi genitori lo zaino di Spiderman ed è molto contenta di indossarlo, il primo giorno di scuola, quando si ritrova con molti suoi compagni dell’asilo.
Questi, però, la prendono in giro, perchè, per loro, Spiderman è considerato solamente per i maschi, così come i Pokèmon, le macchinine…
A causa di questo comportamento, Cloe inizia ad odiare la sua cartella, ma dopo riprende coraggio, grazie all’aiuto e all’incoraggiamento dei suoi genitori che in maniera semplice e chiara la aiutano ad abbattere le contrapposizioni tra maschi e femmine.
Questo non è l’unico argomento che il romanzo affronta.
Non mancano, infatti, i racconti sulle prese in giro tra compagni. Ad esempio, alla festa di compleanno di Marcello (compagno di classe di Cloe), sua madre entra in classe per portare i dolcetti, ma molti bambini la deridono e la prendono in giro, poiché è un po’ grassottella. Lo avevano già fatto all’asilo e sia Marcello che sua madre erano scoppiati in lacrime.
Il testo affronta anche un’altra tematica, ovvero la percezione delle coppie omosessuali da parte dei bambini. Infatti, dopo aver incontrato le amiche di sua madre, Anna e Katia che stanno per sposarsi in Svezia, Cloe capisce che quando sarà grande potrà avere un fidanzato oppure una fidanzata.
Infatti, la bambina, grazie all’educazione ricevuta dai suoi genitori che sempre la sostengono, porta avanti le sue convinzioni di libertà, uguaglianza e parità tra bambini e bambine.
Non solo: Cloe, con il suo coraggio, ci insegna che ogni individuo ha il compito di accettare sé stesso, di riconoscere e credere nelle proprie caratteristiche senza temere i giudizi altrui.
Ognuno deve fare scelte libere, nel rispetto di se stesso e anche degli altri, senza però essere condizionato
Cloe ha già le idee chiare e molta fiducia nel futuro: vorrebbe vivere una vita senza distinzioni tra bambine e bambini e ce lo grida nel finale con la frase da ricordare assolutamente: “Io dalla vita voglio amore, felicità e calmezza”.
Per quanto riguarda la grafica, l’illustratore Massimiliano Di Lauro, con i suoi disegni essenziali, ma significativi, ci fa comprendere meglio non solo quello che sta accadendo a Cloe, ma anche le emozioni e le sensazioni provate dai vari personaggi.
Si tratta di un testo che consiglio sia a noi ragazzi affinché ognuno di noi possa comprendere meglio la propria identità e le caratteristiche che ci rendono unici ed autentici, sia ai genitori che hanno il compito di accompagnarci in questo cammino di scoperta e di accettazione propria ed altrui.
Arianna Manfredi
immagini di Giuliana Buono e Arianna Manfredi