Dall’incontro con Daniele Nicastro ho tratto delle riflessioni che mi hanno fatto guardare gli scrittori in un modo diverso rispetto a come li guardavo prima.
Ora osservo il loro lavoro splendido con molta ammirazione. Grazie alle tante domande che abbiamo rivolto a Nicastro e grazie alle sue risposte, ho capito come si scrive un libro. La cosa più importante sono le esperienze che ognuno di noi fa nella propria vita: grandi emozioni che non si possono trattenere e che spingono a scrivere.
Daniele, come me, si rispecchia sia in Giada che in Nico, i due protagonisti di “Vengo io da te”, due personaggi totalmente diversi tra loro, ma allo stesso tempo molto simili. Nico si sente “sbagliato” e diverso e per questo è depresso. Giada, invece, è allegra e coraggiosa, ma non sa controllare le sue parole quando dialoga e spesso si caccia nei guai per questo.
“Vengo io da te” è decisamente un bellissimo romanzo, e mi ha fatto capire che, nonostante le diversità, tutti possiamo stare insieme e andare d’accordo. Tutti possiamo amare, tutti possiamo convivere con gli altri.
Le azioni dei protagonisti sono forti, come le emozioni dell’incontro.
Parlando con Daniele Nicastro siamo entrati nel mondo della sua scrittura e abbiamo capito che ogni momento può essere quello giusto per esprimersi attraverso i testi.
Grazie, Daniele Nicastro per aver scritto un libro così bello e consigliatissimo a lettori giovani e non solo.
Miriam Nuccio