Avete mai riflettuto su quanto sia bello ed entusiasmante disegnare uno stickman?
Io non ci avevo mai fatto caso, ma se ci pensate bene uno stickman può essere disegnato come ci pare e piace, semplicemente mettendo insieme una serie di forme elementari, di linee e di altri piccolissimi dettagli. E per disegnarlo non servono strumenti speciali, ma si possono usare matite di diversi gradi di durezza, pastelli, penne a sfera, penne a gel, pennarelli, carboncini, gessi e qualsiasi altra cosa abbiamo a nostra disposizione. Se sai disegnare bene, la creazione di uno stickman ti da una sensazione di grande libertà. Dico “se sai disegnare bene” perché chi non sa farlo nel migliore dei modi (come me), forse non potrà mai immaginare uno stickman perfetto. Nella mia classe c’è una mia compagna che è una vera maestra del disegno e sicuramente per lei tracciare uno stickman è facilissimo; per me e per altri non è così facile come per la mia amica, ma sono certo che è ugualmente “liberatorio”.
Vi starete chiedendo dove voglio arrivare con questo mio discorso. Beh, la libertà e la semplicità dello stickman (per chi sa e per chi non sa disegnare) mi ha riportato con il pensiero a tutte quelle persone, bambini, uomini, donne, che vivono in parti povere del nostro mondo: per loro anche una cosa che per noi è scontata come avere in mano un foglio di carta e una matita per disegnare un semplice stickman sarebbe bellissimo e potrebbe farli sentire liberi, liberi di fare qualcosa come gli pare e piace.
Ricordiamolo quando ci vengono in mente pensieri come “sono la persona più sfortunata del pianeta”, oppure “faccio schifo a disegnare”, o “sono una frana, fallisco sempre”: altrove, magari neppure tanto lontano da noi, ci sono persone che si trovano in situazioni sicuramente peggiori della nostra e per loro anche avere la possibilità e la libertà di disegnare uno stickman equivale a realizzare un sogno.
Flavio Franco
Disegno di Laura Guitto