“Non sono forte”. Questa è un’affermazione che nessuno sportivo farebbe mai, anche se magari a volte lo pensa. Al contrario, è normale che chi pratica uno sport con passione voglia sentirsi uno dei più bravi, anche se magari non lo è davvero. Non voglio dire che bisogna essere presuntuosi, ma che convincersi di essere all’altezza dei propri compagni o delle aspettattive dell’allenatore è fondamentale per migliorare e non scoraggiarsi. Non può funzionare se, per esempio, quando si é in campo o si sta partecipando ad una gara si avverte la sensazione di essere soltanto un peso per gli altri, di valere meno di zero. Ed è ancora peggio se questa sensazione ti viene confermata da qualcuno che ti fa notare quanto sei scarso.
Vorrei fare un esempio. Io gioco a pallavolo da quando avevo sei anni e sono negli Under 15; sarei ancora troppo piccolo per far parte di questa categoria, ma il mio coach ha deciso di inserirmi per il mio potenziale (almeno così ha dichiarato). Di solito mi alleno duramente con tutti gli altri, ma molto raramente mi fanno entrare in campo durante le partite di campionato. Quando mi capita di non rimanere in panchina devo confessare che l’ansia mi travolge, inizio a sudare anche se sono fermo e può capitare che faccia qualche errore, ma ho solo bisogno di ambientarmi e di “rodare”, ne sono sicuro. Non giocando quasi mai, è ovvio che sia un po’ ansioso… Il problema è che al primo sbaglio il mio allenatore sistematicamente mi fa uscire e non succede mai che mi faccia rientrare nei set successivi. E si comporta esattamente nello stesso modo con i ragazzi che, come me, considera “scarsi”. Recentemente durante una partita, dopo avermi fatto uscire per l’ennesima volta al primo set dopo pochi minuti di gioco e dopo aver fatto la stessa cosa con un mio compagno che è nella mia stessa situazione, ci ha detto apertamente di averci fatto giocare soltanto per togliersi un problema, anzi due!
Ok, io non sono forte. Ma quando lo diventerò, se non me ne viene data la possibilità?
Il coach mi dice che devo crescere, che devo crescere, ma sembra che io non cresca mai…
Anonimo