Ricordate quando, durante il concerto di Ariana Grande, a Manchester, il 22 maggio 2017, esplose un ordigno?
Non si è mai capito bene cosa sia successo, e sono circolate molte notizie sul web a riguardo: c’è chi dice che si sia trattato di un incidente, chi dice che sia stata una trovata della cantante stessa per far parlare di sé, chi invece che sia stata opera di un terrorista…
Anche io mi sono interessato all’accaduto (sono un aspirante cantante ed Ariana è il mio idolo), e ho scoperto che molte delle notizie che circolavano erano delle fake news.
Alcuni affermavano, ad esempio, che la cantante era stata ferita da un attentatore nascosto fra il pubblico del concerto e che si era fatto esplodere con una bomba (secondo la polizia infatti, la bomba aveva le stesse caratteristiche di quelle che vengono usate negli attentati).
Alcune persone, per sostenere questa tesi, affermavano e testimoniavano di aver visto Ariana Grande ferita dietro le quinte, mentre, la cantante non era stata affatto ferita. Per sostenere la loro tesi, questi hanno diffuso nel web la foro che potrete vedere in fondo all’articolo, foto che, in realtà, è stata scattata dietro le quinte della famosa serie Scream Queens, nella quale lei interpretava il ruolo di Chanel #2 e veniva uccisa dal serial killer Red Devil.
Un’altra fake news molto diffusa è stata quella relativa alle sentinelle che avrebbero accerchiato l’ospedale nel quale erano ricoverati tutti i feriti dell’ incidente.
La menzogna delle sentinelle fu smentita pochi giorni dopo dall’ospedale stesso con un post su Instagram.
Ma forse la fake news relativa più inquietante relativa a quell’evento è stata quella di un ragazzino che sarebbe scomparso proprio durante quel concerto. Si diffuse la notizia (falsa) secondo la quale il fratello maggiore del bambino avrebbe detto che il fratellino era scomparso al concerto di Ariana, che lo staff e la cantante erano degli incapaci, delle persone corrotte e addirittura che il rapimento del fratello era stato programmato.
Anche questa faccenda fu smentita, perché la vera madre del bambino scomparso commentò il post del ragazzo, che non era il fratello del piccolo che si diceva scomparso, dicendo che la foto pubblicata risaliva al 2015, anno in cui il piccolo era veramente scomparso.
Potrei restare qui a parlare delle fake news esistenti su questo caso per ore ed ore, ma concludo dicendo che non dobbiamo credere a tutto quello che leggiamo su internet, anzi!
Stiamo attenti anche ai sentimenti delle persone, prima di condividere notizie: pensiamo, ad esempio, a cosa può provare una madre che ha perso suo figlio quando vede una persona qualsiasi utilizzare la foto del figlio scomparso per creare una fake news. E ragioniamo prima di condividere qualsiasi cosa sul web.
Luigi Giuseppe Viola