ADOLESCENTI A SCUOLA

Sto vivendo questo periodo della mia vita molto bene, anzi, alla grande!

Sono molto felice e serena, mi sento spensierata e mi diverto molto ogni giorno.

Ho molti obiettivi da raggiungere e sono sicura che riuscirò nei miei intenti.

Ne ho la certezza.

Mi piace viaggiare e mi piacciono tutti gli elementi di un viaggio.

Mi piace uscire e mi piacciono tutti gli elementi di un’uscita.

Mi piace la scuola, ma non mi piace proprio tutto della scuola.

Innanzitutto, entrerei alle 9.00. Poi, metterei meno carico negli zaini e, infine, porrei il concetto di inclusione al primo posto.

Già, non al terzo, non al quarto, non al quinto. E nemmeno al secondo!

Porrei al centro la voglia e la volontà di realizzare la vera inclusione, perché, senza queste qualità,non sarà possibile raggiungerla.

Ebbene, dopo tutti gli sforzi fatti, dopo aver parlato di bullismo e di cyberbullismo, della giornata della gentilezza, nulla è cambiato.

La verità è che semplicemente a nessuno importa di includere gli altri. Anzi, a volte, capisco che si ha l’intenzione proprio di escludere, fingendo di includere.

Ogni giorno, dall’inizio dell’anno scolastico, faccio dei tentativi per far parte del gruppo “classe” e, ogni giorno, mi rendo conto che esistono persone che ti danno le spalle per stringere il cerchio ed escluderti; ci sono poi altre persone che, invece, ti rivolgono la parola solo per opportunismo oppure che ti chiedono in prestito il materiale scolastico e te lo restituiscono “gentilmente” in malo modo; altre ancora, che hanno da ridire su qualsiasi cosa per il puro gusto di deridere un po’. Potrei continuare fino a domani…

Tutto questo incide sulla mia vita quotidiana e a volte mi irrita un po’. Molti non capiscono gli effetti delle loro parole e dei loro gesti.

E, se prendessero di mira me, per esempio, non sanno che combatto contro una malattia autoimmune che, con l’agitazione provocata da situazioni come quelle che ho descritto, potrebbe peggiorare.

Ma sicuramente di questo ai miei compagni non interessa proprio niente e addirittura potrebbero escludermi, poiché “li potrei contagiare”.

Sinceramente, proprio perché conosco la sofferenza, non trovo giusto il fatto di arrecare problemi agli altri per il semplice gusto di vederli soffrire.

Per fortuna la mia vita è stupenda, perché ho una famiglia bellissima e solida e ho tante, tantissime speranze.

In fondo, non si può piacere a tutti, l’importante è piacere a se stessi.

Anonimo

Disegno di Arianna Manfredi

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