Il 29 settembre, in occasione della “Notte dei Ricercatori”, siamo andati al Campus di Bari insieme ad altri ragazzi della nostra scuola e ad alcune nostre insegnanti di scienze.
Appena siamo arrivati, ci siamo diretti verso il laboratorio “La strana evoluzione delle balene”. Lì ,il professor Lazza ci ha illustrato le caratteristiche e il percorso di evoluzione delle balene: che meraviglia scoprire che le balene sono veramente degli animali straordinari!
Il primo antenato delle balene che noi abbiamo visto è stato l’Indohyus, vissuto ben 52 milioni di anni fa. Il professore ci ha anche spiegato che il filosofo Aristotele aveva per primo dedotto che le balene sono dei mammiferi anziché dei pesci. Così abbiamo anche appreso che il termine ”Cetaceo” deriva dal greco Cetus, che vuol dire simile a Cetus , il mostro marino sconfitto da Perseo.
Il professor Lazza ci ha anche fatto vedere anche il secondo antenato della balena, cioè Ambulo Cetus Natas, vissuto 47 milioni di anni fa, un misto tra coccodrillo e ornitorinco. Poi abbiamo ammirato il Kutchicetus e il Dorudon, e infine il primo grande antenato della balena: Basilosaurus. Questo nome è stato attribuito all’animale perché i paleontologi lo scambiavano per un dinosauro e, nel Medioevo, era sempre stato scambiato per serpente marino, il famosissimo serpente marino che distruggeva le navi.
La balena, al posto dei denti aguzzi, ha dei denti simili allo spazzolino da denti che permettono alle balene di aspirare l’acqua e il plancton. Le balene hanno 5 dita nascoste e anche lo sfiatatoio, che è il loro naso, con dei muscoli nascosti che bloccano l’entrata dell’acqua.
Anche la visita al Museo è stata molto interessante! Il reperto più importante che abbiamo potuto ammirare è stato quello dello scheletro della balena boreale, che aveva un dente del grande squalo bianco nascosto, e poi i denti del Megalodonte, lo scheletro del Ceratosauro, i vari fossili del Pterodattilo e del Diplodoco, il teschio di Smilodonte e gli , oltre ad uno scheletro di un bovino dell’era Cenozoica. Infine siamo andati negli stand dove abbiamo fatto degli esperimenti molto interessanti: abbiamo capito come funziona la materia, abbiamo usato un visore VR, abbiamo visto anche come si fa il DNA e come funziona la robotica.
In conclusione, siamo tornati a casa molto soddisfatti e affascinati dalla scienza: è stata proprio una bella esperienza.
Michele Stramaglia e Alfredo Cassano