”Se tua madre dice di volerti bene, tu verificalo !”
È questa la frase che più mi ha colpito tra quelle pronunciate dal giornalista Gianni Svaldi, che ha tenuto nell’auditorium della nostra scuola una lezione di giornalismo per noi ragazzi della redazione di “Zingarelli News”.
Questa frase, spesso utilizzata dai giornalisti inglesi, è chiaramente un paradosso per far comprendere che un bravo giornalista, ma forse anche un attento lettore, non dovrebbe considerare vero qualcosa solo perché pronunciato da fonti attendibili.
Un bravo giornalista dovrebbe sempre accertarsi personalmente della veridicità di ciò che racconta, evitando in tal modo la diffusione delle cosiddette “fake news”. Questo è un punto fondamentale per diventare dei giornalisti autorevoli e degni di questo nome.
Gianni Svaldi ha inoltre consigliato a noi giovani giornalisti di rileggere i nostri articoli come se fossimo dei semplici lettori e di porci un quesito: l’argomento può essere utile o interessante per qualcuno?
Se la risposta alla domanda dovesse essere “no”, allora sarebbe inutile pubblicare lo scritto e la cosa più corretta da fare sarebbe semplicemente riformularlo o non pubblicarlo affatto.
Per rendere giovevole il giornalismo, ci ha spiegato, la cosa migliore da fare è evitare di soffermarsi su argomenti già noti, ma cercare piuttosto di fornire notizie su argomenti poco conosciuti in modo da rendere un servizio alle persone che ci leggeranno.
Il compito del giornalista è importante per la società, e ha come fine quello di rivelarsi utile mettendo le persone a conoscenza di qualcosa che non conoscono già.
Il giornalista Svaldi ci ha detto : “Se un determinato avvenimento, al quale abbiamo fatto da spettatori, potrebbe rivelarsi utile se raccontato, noi giornalisti abbiamo il dovere di mostrarlo al mondo e renderlo pubblico, anche se si stia parlando di piccoli avvenimenti: la maestria e la competenza del giornalista risiedono proprio nel cogliere ciò che di utile può derivare dalla conoscenza di fatti apparentemente poco importanti .
Gianni Svaldi ci ha inoltre fornito due preziosi consigli riguardanti la forma di ciò che mettiamo per iscritto.
Primo: al fine di rendere più interessanti e gradevoli i nostri articoli e di non annoiare i lettori è utile iniziare i nostri articoli riportando gli elementi più significativi relativi al tema del quale si parlerà, consiglio che ho deciso di adottare per formulare anche quest’articolo .
Secondo, ma non per importanza: leggere libri nella stessa quantità nella quale si beve acqua. In questo modo arricchiremo il nostro vocabolario e diventeremo davvero padroni della lingua, l’unico vero mezzo attraverso il quale possiamo arrivare ai nostri lettori .
Gianni Svaldi stesso, che da ragazzo sognava di essere un semplice camionista, a forza di leggere si è innamorato delle parole e ora è un importante e stimato giornalista. Chissà che non capiti lo stesso a qualcuno di noi?
L’incontro con lui è stata un’esperienza fantastica e indubbiamente influenzerà il modo di scrivere di noi ragazzi e la nostra percezione del giornalismo: ora, infatti, io per primo, quando scrivo un articolo, mi sento in dovere di trasmettere delle informazioni utili ai miei lettori, cosa alla quale prima non davo abbastanza importanza.
Grazie di tutto, Gianni!!!
Luca delle Grazie