Uno small business online, incentrato sulla vendita e l’allevamento di medie e piccole creature a sangue freddo e non solo…
Ci sembrerebbe una realtà come un’altra, presente nella vasta economia italiana, prima di sapere che la persona che la gestisce è un diciassettenne: Giuseppe Aprile è un giovane ragazzo che alla sola età di tredici anni è riuscito a creare attorno a sé una piccola realtà imprenditoriale che è cresciuta in breve tempo e che ora gli permette di guadagnare attraverso la sua passione.
Una curiosità sorge spontanea: come è riuscito nel suo intento, tenendo conto della completa autonomia con cui ha fatto nascere e poi crescere la sua attività? Perchè tanti adulti spesso faticano a costruire e basare il proprio lavoro su queste piccole imprese digitali e invece un semplice ragazzo alle prime armi è stato ed è così abile nel settore?
Per esaudire la nostra curiosità gli abbiamo posto qualche domanda.
Dove è nata la tua idea?
“La passione per i rettili mi accompagna da quando ero piccolo; mi è sempre piaciuto informarmi sulle caratteristiche e le particolarità di ogni animale, soprattutto mi divertivo a catturare lucertole e ad osservarle attentamente. Questa mia costante ricerca piano piano mi ha portato anche a capire come funzionasse il mercato di questi animali; nonostante fossi davvero molto piccolo mi venne come un’intuizione: avevo la sensazione che questo mondo mi appartenesse, tanto che di lì a breve capii di poterci ricavare qualcosa”.
Quando hai capito di potercela fare e di trasformare la tua passione in lavoro?
“Ho molta fiducia in me stesso, penso sia fondamentale in ogni campo; ma il vero e proprio momento in cui sono stato completamente certo di essere in grado di poter portare avanti il mio small business fu la prima volta che realizzai un grande investimento. Dai miei rivenditori di fiducia acquistai una grande quantità di rettili, tra cui tante tartarughe, gechi e qualche iguana. Sapevo di andare incontro ad una difficile impresa volendo rivederli tutti, tuttavia ero sicuro di me e delle mie capacità. Le prime tre settimane non riuscii a vendere nulla, la mia casa era invasa da tutti i gechi e i serpenti che avevo acquistato e devo ammettere di aver provato un forte senso di sconforto. La situazione cambiò completamente nella settimana successiva, in cui non solo riuscii a vendere tutto, ma anche a dimostrare agli altri e soprattutto a me stesso di potercela fare.
Non è avvenuto un passaggio netto tra il considerare quello che faccio una passione e un lavoro: è stato tutto graduale ed è tuttora in continua evoluzione, anche perché man mano che ci ho preso la mano ho creato una vera e propria struttura di compra-vendita abbandonando lo schema libero con cui mi muovevo agli inizi.”
Ti ha mai creato problemi nel mondo del lavoro la tua giovane età?
“Il mio problema principale riguarda la scuola, non perchè io non riesca a gestire e portare avanti la mia attività e lo studio contemporaneamente ma perché, vivendo già nel mondo del lavoro, a volte sento che non sia giusto togliere del tempo a ciò che mi piace e mi fa guadagnare solo perché devo diplomarmi. Essenzialmente penso sia quasi superfluo. Tuttavia il mondo dell’imprenditoria è molto instabile, non si sa mai ciò che potrebbe accadere in futuro: un imprevisto qualsiasi potrebbe costringermi a chiudere la mia attività, quindi continuo a studiare solo per questa mia preoccupazione, ma non nego che mi pesa abbastanza.
In generale comunque la mia età, da quello che sono riuscito a percepire, non ha mai creato nelle persone con cui lavoro dei pregiudizi, al contrario mi descrivono come una persona simpatica e giocosa che però nel lavoro è seria e professionale.”
Ti è mai capitato di aver a che fare con rettili pericolosi o velenosi? Se sì, come li gestisci?
“A dire la verità i rettili velenosi in Italia sono illegali, quindi non fanno parte del mio repertorio di vendita. E comunque i nostri ospedali non sono abbastanza attrezzati per gestire i pericoli che per esempio alcuni serpenti velenosi potrebbero causare; quelli che possiedono e somministrano gli antidoti per i veleni sono veramente pochi, quindi finchè il sistema sanitario non sarà abbastanza fornito e specializzato penso sia meglio starci lontano.
Riguardo i rettili pericolosi, invece, non posso essere molto specifico perché la pericolosità dell’animale dipende dalla capacità con cui riesci a relazionarti con lui e dal carattere dell’animale stesso; non posso generalizzare, ma posso dire che mi è capitato di “maneggiare” animali irrequieti come i cuccioli di boa. In questi casi sono indispensabili la prontezza di riflessi e la tranquillità che viene trasmessa spontaneamente all’animale”
I tuoi genitori che dicono della tua attività? Vedono di buon grado la presenza in casa di questi ospiti particolari?
“In realtà, poiché il mio lavoro è cresciuto gradualmente, ho avuto abbastanza tempo per abituarli all’idea di avere tartarughe e piccoli gechi in casa. Ho iniziato ad introdurre nell’attività i serpenti solo successivamente, quindi i miei genitori erano già a conoscenza di quanto guadagnavo e avevano capito quanto fosse diventato importante per me questo lavoro. Ho insegnato loro persino ad apprezzare questi animali perché, anche se possono sembrare non molto amichevoli, in realtà si prestano molto al contatto umano: sarebbe bello se tutti riuscissero ad andare oltre gli stereotipi di sporcizia e pericolosità che vengono loro attribuiti.”
Cosa vorresti dire ai ragazzi che come te sognano di poter fare della propria passione un lavoro?
“Direi a tutti di credere in se stessi; so che può sembrare banale, ma è fondamentale: se non siete i primi a credere in voi stessi nessuno lo farà per voi. Anche gli errori non devono essere motivo di sconforto ma uno sprono, qualcosa da cui imparare per crescere.”
Chiara Vitucci, Alessia Di Monaco, Vito Sgaramella (Liceo delle Scienze Applicate Margherita Hack)