Ravenna, 14 febbraio 1284
Caro diario,
oggi ti scrivo per parlarti di un uomo che ha segnato e segnerà per sempre la mia vita, Paolo. Per prima cosa … ti ho mai raccontato della mia passione per i libri d’amore? Beh, adesso che te l’ho detto ti consiglio di tenerlo bene a mente, cosicché io possa raccontarti come tutto è iniziato. Era un giorno come altri, o almeno così sembrava: io e Paolo dovevamo incontrarci in biblioteca come capitava sempre più spesso, da un po’. Ero emozionatissima. Fremevo alla sola idea di vederlo entrare al galoppo in sella al suo stallone grigio nella proprietà della Rocca Gradara; sarebbe subito corso da me per continuare a leggere il nostro libro. Lo stavamo leggendo da tempo, narrava dell’amore tra Lancillotto e Ginevra. Seduti per terra nella biblioteca dei Malatesta, anche quel giorno abbiamo ripreso la nostra lettura, appassionante e a volte imbarazzante, tanto che spesso capitava che ci guardassimo di sottecchi e divenissimo pallidi in viso per l’emozione. Quel giorno più solito. Credo che anche lui, come me, all’inizio non abbia dato particolare peso a quegli sguardi così insistenti. Quando però siamo arrivati a leggere del bacio tra il cavaliere e la regina, Paolo non ha resistito e mi ha baciato. È stato un bacio che credo non scorderò mai, l’inizio del nostro amore, che spero sia eterno. Da quel momento non abbiamo più letto e abbiamo cominciato noi a scrivere una storia d’amore, la nostra. Come già sai però, sia io sia Paolo siamo sposati, io con Gianciotto e lui con Beatrice, donna con la quale ha messo su famiglia. Sappiamo che è peccato, ma anche che siamo perdutamente innamorati l’una dell’altro. Si tratta di un amore straziante e travolgente. Io proprio non riesco a resistere al desiderio di stare con Paolo, l’unico uomo che amo e che amerò per sempre, anche se questo, caro diario, mi arrecherà eterno dolore.
Ci sentiamo presto.
la tua innamorata Francesca da Polenta
Matilde Di Gioia