Martedì, come tutti o quasi sappiamo, c’è stata la prima serata del Festival di Sanremo, e l’imprenditrice digitale Chiara Ferragni è stata la co-conduttrice insieme ad Amadeus e Gianni Morandi.
In un momento interamente dedicato a lei, ha presentato un monologo rivolto a se stessa bambina che ha diviso il web in due schieramenti: a molti, infatti, non è piaciuto ritenendolo “egocentrico”; altri, invece, le hanno scritto tantissimi messaggi di apprezzamento.
L’argomento principale è stata l’emancipazione femminile e la paura di non essere mai abbastanza.
Ha fatto molto scalpore l’abito che ha voluto indossare durante il monologo per dimostrare che la donna non deve mai vergognarsi del suo corpo: pur disegnato, appariva come trasparente e mostrava l’immagine del suo corpo esile.
Mi chiedo: avere un bel corpo, come quello della Ferragni, o almeno un corpo che risponde perfettamente all’ideale di bellezza di questo momento storico, e mostrarlo in pubblico sostenendo che nessuna donna si debba vergognare di mostrare il proprio corpo come andrebbe interpretato? Chiara Ferragni si sarebbe mostrata in pubblico con quel vestito se il suo fisico non fosse stato così adeguato agli stereotipi di oggi?
Ascoltando le sue parole cosa avranno pensato le donne non appartenenti alla categoria “Chiara Ferragni”? Si saranno sentite rappresentate oppure no? Avranno condiviso il suo messaggio?
Personalmente penso che gli abusi, le violenze non sempre sono le conseguenze di un corpo che si mostra. Tante donne subiscono violenze pur indossando abiti meno appariscenti o provocanti. Ciascuna donna deve diventare consapevole di poter vivere nel proprio corpo senza timore.
Bisogna combattere il pregiudizio e le violenze insegnando il rispetto della diversità. L’abito indossato dalla Ferragni mi sembra un modo esagerato e inadeguato per difendere la libertà delle donne.
Sicuramente questo è stato uno dei tanti gesti che hanno come al solito fatto parlare di lei.
Elisabetta Romanini