Il rock’n’roll ha è un genere musicale che, da un certo momento in poi, ha messo in musica il profondo senso di ribellione contro le istituzioni che animava diversi artisti.
In alcuni momenti tale ribellione ha portato le rockstar a condurre una vita fuori dagli schemi e ad abusare di sostanze pericolose, quali alcol e droga. Per questa ragione molti esponenti di questo genere musicale morirono giovanissimi.
L’espressione J 27 viene utilizzata, a partire dagli anni Novanta, quando si notò che tra il 1969 e il 1971 diversi giovani artisti morirono a ventisette anni e che tutti avevano la lettera J nel proprio nome.
L’espressione, successivamente, venne adottata anche per altri esponenti del mondo musicale che, pur non avendo la J nel proprio nome, sono morti in circostanze misteriose.
Tra i più noti artisti del J 27 ricordiamo Jimi Hendrix, Kurt Cobain e Amy Winehouse.
Jimi Hendrix, genio della musica e famosissimo chitarrista statunitense, è stato uno dei pionieri del rock psichedelico e del blues rock degli anni ‘60. La sua fama raggiunse il picco e insieme il declino al festival di Woodstock, durante il quale, distorcendo l’inno americano e facendolo assomigliare a urli, sparatorie e allarmi anti bomba, Jimi Hendrix condannò apertamente la politica americana. Ricordiamo che in quel periodo l’opinione pubblica americana era estremamente critica nei confronti della posizione assunta dal governo relativamente alla guerra in Vietnam che, soprattutto ai giovani, risultava assolutamente insensata. Assumendo pubblicamente e davanti a così tanta gente una posizione critica così netta, Jimi Hendrix diventò un’icona, ma firmò anche la propria condanna a morte: dopo quel concerto, infatti, verrà ritrovato morto nella piscina di casa sua.
Ancora oggi non si sa niente di sicuro sulla sua morte: la sua scomparsa è stata attribuita dai giornali ad un’overdose, ma molti sono convinti che sia stato ucciso dal suo manager perché ormai considerato scomodo e pericoloso dal governo americano. Morì anche lui all’età di 27 anni.
Ben ventiquattro anni dopo, un altro personaggio di spicco della scena musicale statunitense, Kurt Cobain, venne trovato morto nella soffitta di casa sua. Cobain era il frontman dei Nirvana, gruppo rock tuttora notissimo.
Cresciuto in una famiglia benestante ma che non ne condivideva le idee e lo stile divita, decide di andare via di casa a diciotto anni e di sposare la bellissima Courtney Love. Sfortunatamente, entrambi entrarono nel tunnel della droga che causerà loro la sottrazione della amatissima figlia. Dopo anni di terapie per sconfiggere la dipendenza, riuscirono a riavere la custodia di France Bean ma Courtney iniziò a provare un forte senso di invidia nei confronti di lui.
Il 5 aprile 1994, accanto al corpo senza vita del noto cantante, venne ritrovato un biglietto che fece pensare al suicidio, ma, dopo accurate perizie calligrafiche, fu chiaro che la grafia di Kurt e quella del biglietto non coincidevano; ciò portò alla formulazione di diverse ipotesi circa la sua morte e tra queste una delle più accredittate è quella che sia stato ucciso da un sicario ingaggiato dalla moglie.
Anche Kurt Cobaina, al momento della morte, veva 27 anni.
Arriviamo così all’ultima “vittima” del J27: Amy Winehouse.
Amy entrerà a far parte del club nel 2011, quando, per la stampa, consumerà dell’eroina tagliata male. Solo un mese dopo la sua morte, un suo familiare dichiarerà che in realtà l’ autopsia non aveva rilevato alcuna traccia di droga, ma solo una quantità di alcol che non sarebbe stata sufficiente per ucciderla.
Com’è morta, dunque, la famosa cantante?
Rebecca Albrizio, Alfredo Bressani, Ivan Carlucci, Livio Patruno