Il sentimento che ci rende incapaci di dire ciò che pensiamo davvero e che non ci fa essere noi stessi è la vergogna. Non si parla spesso della vergogna, quasi quasi ci si vergogna anche di provarla, ma Domenico l’ha fatto, quando ci siamo incontrati, qui a scuola, ed è stato importante, per me. A parer mio, la vergogna è un’emozione sia positiva e sia negativa.
Quante volte ci troviamo davanti a cose che non sappiamo fare o a situazioni che ci trovano impreparati?
Ecco, in quei momenti, istintivamente ci vergogniamo, e per superare la vergogna cerchiamo di dare il meglio. In questi casi, secondo me, la vergogna è un sentimento che ci aiuta a dare il meglio e, forse, a mettercela tutta e a migliorarci.
In altre occasioni, però, la vergogna prende il sopravvento, allora indossiamo maschere che nascondono la nostra vera identità, manteniamo dentro di noi le emozioni autentiche e cerchiamo di apparire agli occhi degli altri persone belle e sempre sorridenti. La verità è che raramente siamo spensierati davvero e che, almeno una volta nella nostra vita, tutti abbiamo indossato delle maschere… maschere che all’inizio sembrano completamente diverse dal nostro essere ma che col tempo diventano parte di noi. Purtroppo. A volte siamo anche costretti ad indossarle, queste maschere, per evitare situazioni spiacevoli, e in quel caso, si rivelano anche abbastanza utili.
Credo che per affrontare la vergogna vera, quella che ci fa indossare la maschera, ci sia bisogno di avere intorno persone empatiche, che sappiano ascoltare e starci vicino finché il dolore o qualsiasi altra sensazione negativa non saranno svanite del tutto.
Certo, non è facile trovare persone così, ma credo che valga la pena provare a cercarne, anche perché solamente in questo modo potremo finalmente tornare ad essere noi stessi.
E poi, nel frattempo, potremo cercare di essere noi persone empatiche, che sappiano ascoltare e stare vicino agli altri, finché il loro dolore non sarà svanito del tutto.
Michele Sciacovelli