L’incontro con il signor Diacono è stato molto intenso ed emozionante.
Con il suo sorriso dolce e amorevole e la storia di Antonella, una ragazza non troppo diversa da tanti ragazzi di tredici anni, è riuscito ad entrare in empatia con tutti noi presenti e a toccarci nel profondo del cuore.
In effetti Anto era una ragazza normale, una famiglia fantastica, una nuova scuola e tutta la vita davanti, eppure si portava dentro un dolore fatto di silenzi e sguardi altrui che pian piano l’ha divorata.
Siamo il peggior giudice di noi stessi, è vero, ma anche gli altri non scherzano!!
A volte facciamo o diciamo determinate cose solo piacere a qualcuno e finiamo per dimenticare chi siamo davvero. Oppure restiamo in silenzio per paura di essere giudicati, non capiti, o semplicemente per vergogna.
E la cosa peggiore è che soffriamo, pensando di essere gli unici a provare questa sofferenza, e allora ci crediamo sbagliati e ce la prendiamo con noi stessi.
Ma come ci ricorda Antonella, non siamo soli e soprattutto non è vero che non c’è una soluzione: c’è sempre una chiave!
Per me questo incontro è stato molto importante e auguro a tutti i ragazzi la fortuna di poter ascoltare le parole che curano di chi ha non si è fatto fermare dal dolore ma ne ha fatto il motore per aiutare gli altri.
Ciao, Domenico.
Sara Medici