Il giorno 11 novembre ho avuto la fortuna di assistere ad un incontro con Domenico Diacono, padre di Antonella, la quale, purtroppo, una mattina di novembre del 2017 si è tolta la vita.
Il signor Diacono ci ha parlato di Antonella e ci ha letto diversi dei suoi bellissimi pensieri scritti sul suo diario personale. Ho riflettuto molto, durate l’incontro e anche dopo, ma la sensazione che più mi è rimasta dentro è che lei fosse una persona profonda, gioiosa ed intelligente. Com’è possibile che una ragazza così si sia tolta la vita?
Domenico ci ha detto che Antonella non subiva nessuna forma di bullismo o di insulti, però si sentiva ignorata ed incompresa da tutti a tal punto da sentirsi invisibile.
Tutto ciò mi fa riflettere: qualcuno si fosse mostrato più empatico nei suoi confronti, probabilmente lei oggi sarebbe ancora qui con noi.
Un giorno Antonella ha confidato ad una sua amica che aveva necessità di piangere e che, in tale circostanza, invece di essere aiutata ha ricevuto come risposta un: “Com’è possibile, proprio tu che sei sempre allegra!” Ho pensato che tante volte anche noi, pensando di aiutare qualcuno a sdrammatizzare un momento di tristezza, rispondiamo così, facendo però sentire la persona sempre più sola…
Ecco, questo porto con me più di tutto da questo incontro: l’importanza dell’ascolto vero.
Matteo Di Biase