Il 4 novembre, la nostra scuola, l’I.C. “Nicola Zingarelli”, nell’ambito del progetto sulla prevenzione del cyberbullismo, ha ospitato, con grande interesse da parte di tutti, l’associazione Anto Paninabella guidata da Domenico Diacono, padre di Antonella.
In questo emozionante incontro, Domenico ha condiviso con noi la storia della figlia, che in un drammatico giorno ha posto fine alla sua vita, e ci ha posto alcune domande fondamentali, che da anni tormentano lui e la moglie Angela: perchè? Com’è successo? Chi l’ha spinta? Perchè non ha raccontato l’accaduto?
Questi interrogativi ci sono esplosi #dentro#. Nell’auditorium è calato un silenzio assoluto. Nessuno era in grado di rispondere, però molti di noi si sono immedesimati e segretamente chiesti: e se succedesse a me? Cosa farei? Mi chiuderei nel mio guscio?
Domenico percepiva tutti i nostri dubbi, che urlavano silenziosi, e per aiutarci a scioglierli ci ha presentato l’unica via percorribile, quella che porta con certezza fuori dal tunnel: parlare. Ci ha illustrato il bellissimo concetto dell’empatia, indispensabile per entrare in contatto, comunicare, fare delle scelte significative e condividerle con gli altri.
Il suicidio di Antonella può essere stato causato da uno stato depressivo che, come ha
spiegato Domenico, è fatto di vuoto e solitudine. Ed in effetti Antonella nei suoi scritti registrava la sofferenza del sentirsi sola, messa da parte, trascurata dagli altri. Forse nessuno le ha mai chiesto come stesse veramente. Forse lei provava vergogna per qualcosa, i pregiudizi di alcuni hanno definitivamente demolito la sua autostima e l’indifferenza di altri non l’ha certo aiutata.
Questo incontro ci ha insegnato ad ascoltare non solo con le orecchie, ma anche con gli occhi e con il cuore, a prenderci cura non solo di noi stessi, ma anche degli altri, a costruire ponti, guarire ferite, dare coraggio a qualcuno. Ci ha mostrato quanto sia indispensabile imparare a rialzarsi e ci ha dettato la legge del cuore “I care”.
Quanto alle persone che lo hanno promosso, i genitori di Antonella, abbiamo toccato con mano come, diffondendo amore, stiano trasformando in una nuova primavera il loro dolore. Con loro anche noi vogliamo seguire la legge del cuore e perciò ci impegniamo, nel nostro piccolo, a continuare la staffetta della speranza, perché non si ripeta mai più un simile dramma.
“ Non siamo soli”: noi ci crediamo. E tu?
Un grazie speciale a Domenico e alla nostra Scuola per l’opportunità di questo incontro e di poterne parlare in memoria di Antonella.
Daniele Di Marzo e Gabriel Clarelli