Il 18 ottobre la Scuola Secondaria di I grado Zingarelli ha partecipato alla terza edizione della campagna di sensibilizzazione per l’utilizzo consapevole dei digital media, promossa da Corecom Puglia in collaborazione con la Polizia Postale e altri importanti enti del territorio.
L’obiettivo della campagna è quello di offrire un vero e proprio “corso” di media education agli studenti degli istituti scolastici di primo e secondo grado, per metterli in guardia sui possibili pericoli della rete.
E’ stata colta l’occasione per approfondire il discorso già avviato lo scorso anno sul tema del bullismo e del cyberbullismo, due fenomeni che interessano soprattutto i ragazzi della nostra età.
Tra le tante riflessioni, ci siamo soffermati a chiarire la differenza che esiste tra scherzo, litigio e bullismo. Troppo spesso, infatti, questi tre comportamenti vengono confusi con il rischio di sottovalutare alcuni atteggiamenti pericolosi, o di allarmarsi eccessivamente per altri che invece fanno parte delle normali relazioni tra le persone.
Lo scherzo è un evento caratterizzato dal fatto di essere divertente; non ha l’intenzione di ferire e ammette la reciprocità. Se lo scherzo dura troppo, e soprattutto se non è più reciproco, allora non può più definirsi tale, diventando un atto di prepotenza che può sconfinare nel bullismo.
Il litigio è un contrasto tra due o più persone: nessuno si diverte; esso non è ripetuto nel tempo e non è intenzionale. I ragazzi litigano, a volte anche aspramente, ma quasi sempre si chiariscono e tornano amici! E’ assolutamente normale che ciò accada.
Nel bullismo solo il bullo si “diverte”: egli ferisce (fisicamente o verbalmente) deliberatamente e continuamente la sua vittima, che si sente umiliata e subisce senza riuscire a difendersi e a prendere le distanze.
Insomma: scherzare, con moderazione, va bene; non è un male che ogni tanto capiti di litigare; il bullismo, invece, è assolutamente da evitare!
Giosuè Bennardo