Prima parte~
Konnichiwa! (こんにちは – Ciao in giapponese formale)
In questo articolo volevo parlarvi della civiltà nipponica (日本 – Nihon,Nippon=Giappone, l’origine del sole), quindi se siete interessati all’argomento, o anche solo curiosi, continuate a leggere シ
Il Giappone è un arcipelago distante quasi 10.000 km dall’Italia, conta più di 6.000 isole e isolotti: è molto diverso dai paesi occidentali ai quali siamo abituati, per ambiente, territorio, abitudini, lingua e religione e anche moneta (la sua valuta è lo Yen -¥ – 1€ equivale a 136,71 yen-)!!
Viene anche chiamato spesso “Il paese del Sol Levante” a causa del fatto che si trova ad est rispetto al nostro punto di osservazione, cioè dove “si leva” il sole, ma gli sono stati attribuiti anche altri nomi: uno dei più antichi è “Wa” (scritto col kanji 倭), nome non certo gradito ai giapponesi perché significa “obbedienti” e richiama anche, per similitudine, “矮”, cioè “nano, basso”.
東京= Tokyo = La capitale (東) a Est (京)
Per molto tempo Tokyo è stato un semplice villaggio di pescatori chiamato “Edo”, centro politico e culturale durante lo shogunato dei “Tokugawa” (1603-1868 ). Oggi conta circa 38 milioni di abitanti e possiede l’area metropolitana più popolosa al mondo.
Una curiosità: i giapponesi possono godere del treno più veloce al mondo (Shinkansen – 500 km/h max, la velocita’ massima consentita però è 320 km/h ), di ben 13 linee metropolitane e più di 800 stazioni!
Unica accortezza da seguire è evitare le ore di punta (mattina= 7:30-9:00, sera= 17:30-19:30) per non trovarsi travolti da un fiume di persone (soprattutto ora che c’è il problema-Covid)!!!
Come capirsi semplicemente con dei gesti
Parlare giapponese, lo sappiamo tutti, è molto difficile, dal momento che sono ben tre le “lingue” utilizzate: Hiragana (caratteri fonetici utilizzati come suffissi, particelle grammaticali e parole prive di kanji corrispondente), Katakana (caratteri fonetici utilizzati per le parole di origine straniera o per le onomatopee) e infine i Kanji (i famosi ideogrammi di origine cinese, belli ma difficili da memorizzare). Secondo il Ministero dell’Istruzione i Kanji di uso comune sono 2136!
E’ utile, allora, conoscere modi alternativi per comunicare e conoscersi, uno di questi è Inchinarsi.
La profondità dell’inchino dipende dal rango della persona con cui si sta comunicando. Mi spiego meglio: quando ci si rivolge ad una persona di rango superiore, si usa fare un inchino di 45 gradi, per scusarsi, si fa un inchino di 30 gradi (ma anche di 45 gradi, se la situazione è seria …) e infine per salutare un amico basta fare un lieve inchino di 15 gradi o un cortese cenno della testa! E’ importante ricordare che la testa deve essere allineata con la schiena, mani e piedi devono stare fermi.
I Giapponesi sono così abituati ad inchinarsi che li vedrete inchinarsi anche mentre parlano al telefono o mentre scrivono in una chat (per esempio di WhatsApp).
Un altro modo per comunicare senza usare la lingua è “Leggere L’aria” (Kuki Wo Yomo), questa abilità consente nel capire cosa succede e comportarsi adeguatamente.
I Giapponesi sono molto gentili e, anche se sono adirati, offesi o anche solo contrariati, non lo mostreranno mai davanti al diretto interessato: se riuscirete ad adattarvi a questo modo di relazionarsi, sarete magicamente apprezzati, in caso contrario non mancheranno le occhiatacce !
Il sushi non è l’unica cosa che si mangia
La cucina giapponese è una delle più sofisticate e salutari al mondo e i giapponesi, anche a tavola, sono soliti seguire una precisa etichetta:
Mai conficcare le bacchette in verticale sulle ciotole di riso (pare porti sfortuna!),
Mai prendere il cibo altrui,
Mai indicare i cibi con le bacchette,
Pulirsi sempre le mani con la salvietta che starà sempre vicino a voi (Oshibori – nome giapponese)
Pronunciare “Itadakimasu” all’inizio di ogni pasto (sarebbe il nostro “buon appetito”!) Pronunciare “Gochisousama Deshita” (grazie per l’ottimo cibo), se si è ospiti di qualcuno.
Ovviamente ci sono molte altre abitudini interessanti, ma per non annoiarvi non ve le scrivo (le regole, si sa, alla lunga sono noiose).
Potrà sorprendervi, ma in Giappone non si mangia sempre il Sushi! Eh sì, contrariamente a quanto crediamo, il sushi si mangia solo in occasioni speciali e …è uno dei pochi alimenti che possono essere consumati con le mani!
Un’altra pietanza molto comune sono i noodles, spesso utilizzati come base per altri piatti: gli Udon (spessi spaghettoni di grano), i Ramen (di origine cinese, li conoscerete sicuramente se avete visto l’Anime Naruto), e infine i Soba (tagliolini di grano saraceno giapponesi). Piccola curiosità: avete presente, come ho citato prima, l’anime “Naruto”? Ecco, il protagonista, che si chiama come l’Anime, ama il ramen, e ho scoperto che il suo nome indica proprio un ingrediente del ramen (la rotellina), mentre “Uzumaki” (il cognome del personaggio) significa “mulinello, vortice”. Cercando su google, si può trovare l’esistenza di un fiume chiamato “naruto” che tende a formare dei vortici fino a 20m di diametro!!
Giuliana Buono