All’insegna della riapertura e dell’innovazione nel mondo dell’arte, il 23 aprile è stata inaugurata la 59esima edizione della Biennale di Venezia, l’esposizione internazionale dell’arte che rimarrà aperta al pubblico fino al 27 novembre 2022.
Saranno presenti padiglioni da tutto il mondo, ma a causa della recente guerra in Ucraina, il curatore della Russia si è dimesso dal suo incarico in segno di protesta, appoggiato anche dagli artisti connazionali; purtroppo questo è un segno di come neanche l’arte sia immune alla guerra.
Sarà indubbiamente un’edizione dai numeri stupefacenti, come afferma la responsabile Cecilia Alemanni, prima donna a ricoprire l’incarico di direttrice artistica. “Mi riprometto di dare voce ad artiste e artisti per realizzare progetti unici che riflettano le loro visioni e la nostra società”, ha affermato la curatrice.
La Mostra si articolerà tra il Padiglione Centrale, i Giardini e l’Arsenale, includendo 191 artiste e 22 artisti provenienti da 58 nazioni. Sono 26 gli italiani, 180 le prime partecipazioni nella Mostra Internazionale, 1.433 le opere e gli oggetti esposti, 80 le nuove produzioni.
La narrazione della biennale ruota attorno a temi universali, dall’identità di genere al rapporto tra individuo e tecnologia, che sono sempre più presenti nelle nostre vite. Lungo il percorso espositivo il pubblico può inoltre visitare cinque piccole mostre (o capsule) a tema. Degna di nota è l’opera intitolata “The Witches’ Cradle” (in italiano “La culla della Strega), che ospita dipinti di artisti storici all’avanguardia, tra cui Remedios Varo e Leonora Carrington, la cui immaginazione ha ispirato il nome della Biennale 2022, dal suo libro “Il latte dei sogni”.
C’è grande attesa per questa mostra, dato che è stata a lungo rinviata a causa della pandemia. “Ci si aspetta una Biennale di ripartenza”, questo l’auspicio espresso dal ministro della Cultura, Dario Franceschini.
Emma Di Bari (Liceo delle Scienze Applicate Margherita Hack)