Le parole di Gianni Rodari nella poesia “ La luna di Kiev” sembrano essere state scritte apposta per i nostri giorni. La luna che noi guardiamo è la stessa che illumina le notti di tutti, da Roma a Kiev. I suoi raggi viaggiano “senza passaporto”, senza incontrare confini o barriere. Siamo tutti sotto lo stesso cielo, eppure a Kiev sono notti di bombardamenti. In Ucraina ci sono notti di terrore e paura, soprattutto per i bambini che devono assistere a morte e distruzione, obbligati a lasciare le loro case, scuole e a perdere i loro cari. Migliaia di bambini sono stati nascosti sottoterra dai loro genitori per sfuggire alle bombe lanciate dai russi. Sono al buio e senz’acqua, non sentono niente se non i suoni delle bombe.
A me tutto questo mette ansia e paura, soprattutto se penso che questa guerra potrebbe arrivare anche in Italia. Ho paura di dover vivere le scene che ora guardo ogni giorno al telegiornale. Ho paura per me e per le persone a cui voglio bene. Tutto questo è ingiusto. Io penso che le guerre non abbiano senso. Come scrive Gianni Rodari nella sua poesia, in cui sembra proprio la luna a parlare, anche se abitiamo in posti diversi, facciamo parte dello stesso pianeta.
Christian Lumino